Come sono le piccole realtà di provincia o le città italiane poco famose, viste dagli occhi dei musicisti che ci abitano o che ci sono cresciuti? Lo abbiamo chiesto direttamente a loro, che per una volta, invece di suonare diventano guide turistiche piuttosto particolari. Oggi gli Ex-Otago ci raccontano Genova.
Qual è il luogo della tua città da visitare assolutamente?
I caruggi a tutti i costi: da queste parti chiamiamo così le piccole stradine del centro storico. Nonostante tutto Genova non è ancora (e speriamo non lo diventi mai) una città davvero turistica; nei caruggi si respira ancora l'aria della città antica, tra fruttivendoli, osterie e botteghe.
In quale posto si mangia meglio?
Si mangia molto bene al teatrino Altrove. Alcune associazioni genovesi hanno unito le forze e, oltre ad offrire di continuo spettacoli, proiezioni e concerti, hanno anche un ottimo ristorante.
Qual è la storia o leggenda metropolitana più assurda che si racconta nella tua zona?
La vera leggenda vivente è Melina Riccio. Uno strano personaggio dai capelli bianchi, sempre incorniciati da una corona di fiori, che si aggira per la città a scrivere sui muri brevi poesie in rima, tipo: “Salvo gratis ogni fesso da questo cesso di progresso in decesso”.
Descrivi in tre parole la gente del posto.
Mugugno, Mare, Focaccia.
In quale negozio di dischi ti sei fatto una cultura musicale?
Disco Club rimane una bandiera da anni. Era bellissimo, invece, andare da Felipe Records dopo la scuola a comprare dischi punk.
Cosa fai il sabato sera?
Se c'è un concerto si va senza indugio; ogni tanto anche qualche spettacolo a teatro. Prima è sempre bello cucinare una cena casalinga per gli amici.
Se si è fatto tardi il venerdì, o la settimana è stata stancante, allora meglio un film in pantofole. Se non c'è niente da fare, invece, ci si trova nei caruggi e ci si lamenta del fatto che non ci sia niente da fare, magari davanti a un Asinello (vino aromatizzato tipico genovese).
Dove si ascolta / ascoltava la musica dal vivo?
Tempo fa al Fitzcarraldo, al Milk o al Blue Moon. Adesso all'Altrove, al centro sociale Buridda (da poco forzato poco gentilmente a cambiare sede) o al teatro dell'Archivolto. D'estate al Goa Boa festival, che in questi ultimi anni sembra godere di una nuova giovinezza.
A Genova comunque la programmazione musicale non gode di un largo seguito e arranca soprattutto lo strato intermedio, quello tra i concerti di supernicchia e quelli da palazzetto.
Dove hanno la sala prove le band del paese?
Come in tutte le città nei luoghi più periferici ed infelici. Noi, e molti altri, proviamo tra il ponte dell'autostrada e il cimitero di Staglieno, con vista sulle lapidi.
Quale band è diventata punto di riferimento per gruppi locali?
Tra i gruppi che ebbero una grande influenza sulle nuove leve, anni fa, ci furono i Sensasciou, poi i primi Meganoidi.
Genova non è una città particolarmente incline a cogliere le novità: si parla ancora troppo dei cantautori del passato: De Andrè, Paoli, Lauzi...se no si guarda fuori dai confini della provincia e della regione, mugugnando.
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L'articolo Baci dalla provincia: Genova vista dagli Ex-Otago di Alice Tiezzi è apparso su Rockit.it il 2015-03-31 11:01:00
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