Tutti gli artisti che dicono no allo streaming

26/02/2016 - 09:35 Caricato da Redazione
È vero, recentemente anche i Beatles hanno ceduto a Spotify, ma sono ancora in tanti tra gli artisti mainstream che preferiscono tenersi lontani dai servizi di streaming. Questioni economiche ovviamente, che fanno sì che ad oggi ancora nessuna piattaforma possa offrire un catalogo veramente completo. Abbiamo raccolto i profili di otto tra i "disobbedienti" più conosciuti.
Thom Yorke
Di Spotify ha detto: "È l'ultimo disperato scorreggio di un corpo che sta per morire". Ecco, con queste premesse si può già immaginare l'epilogo. Thom Yorke ha scelto di tenere tutti i suoi progetti extra-Radiohead (Atoms For Peace e Tomorrow's Modern Boxes) fuori dalle piattaforme streaming. Ad eccezione di Apple Music, che sembra sia riuscito a convincerlo con la sua filosofia.
Tool
Nonostante tutti i lavori di A Perfect Circle e Puscifer siano ampiamente disponibili, Maynard James Keenan ha deciso che per il suo main project la filosofia dello streaming non è quella adeguata. I fan dei Tool devono imparare a conoscere gli album della band e non limitarsi all'ascolto dei singoli!
King Crimson
A proposito di copyright, Robert Fripp aveva avuto già dei malumori con Kanye West, che qualche anno fa aveva utilizzato un sample dei King Crimson per la sua hit "Power", senza ovviamente chiedere il permesso. La cosa ha incrinato i rapporti tra la band e Universal e così ad oggi nessuno dei loro album è disponibile in streaming.
Neil Young
La questione per Neil Young non è tanto di quantità (di $) quanto di qualità: "Non riesco ad accettare l'idea che la mia musica venga svalutata dalla peggiore qualità audio della storia". Proprio per questo appena arrivato Tidal sulla scena, che fa di una migliore resa sonora il suo vessillo, il vecchio Neil ha abdicato le armi e accettato l'offerta.
Prince
Già nel 2010 aveva parlato di iTunes e YouTube come di "predatori" che divorano quelli che dovrebbero essere i guadagni di un artista. Non troverete la sua musica su nessuna piattaforma tranne che su Tidal, che promettendo una ridistribuzione economica più equa ha convinto il principe di Minneapolis ha rilasciare i suoi due ultimi album in esclusiva.
Taylor Swift
La nuova regina dei Grammy ha un potere commerciale che pochi nel music business odierno possono permettersi. Esigendo migliori condizioni contrattuali da tutti ha detto col tempo ciao ciao a Spotify, ha spinto Apple Music a tirare fuori il portafogli e ha tenuto fuori il suo ultimo album, "1989", da Tidal.
Adele
Anche se i suoi dischi precedenti restano disponibili all'ascolto, per il suo nuovo "25" Adele ha scelto di rifuggire dai servizi streaming.Il motivo?: "So che lo streaming musicale rappresenta il futuro, ma non credo sia l'unico modo rimasto per consumare musica". A giudicare dalle vendite dell'album ha avuto ragione lei.
Dr. Dre
C'è riuscita solo Apple Music, già in affari con Dre per la storia di Beats. Merito delle tasche più profonde dell'azienda di Cupertino, che ha così tirato il rapper e produttore unicamente dalla sua parte, elevandolo anche al rango di testimonial.

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