Scuola di canto: 10 voci importanti per Oh Petroleum
Malinconica e al tempo stesso forte, la sua è una delle voci maschili più affascinanti scoperte negli ultimi anni. [b]Oh Petroleum[/b] suonerà il prossimo sabato, 17 ottobre, a [l="www.rockit.it/news/rockit-quirinetta-appino-dardust"]Italiani Brava Gente[/l] la nuova serata di [i]Rockit[/i] al Quirinetta di Roma. Insieme a lui ci sarà [b]Appino[/b], [b]Dardust[/b], [b]The Shalalalas[/b] e [b]Viva Lion[/b].
Per l'occasione gli abbiamo chiesto quali sono i dieci nomi più importanti che hanno influenzato il suo modo di cantare.
Registravo le canzoni di David Bowie su musicassetta, le chiedevo in radio e aspettavo che le trasmettessero. "Ashes to Ashes", "Modern Love", "Let’s Dance", imparai quei brani in pochissimo tempo. La voce di Bowie suonava così profonda e sensuale, distante inarrivabile. Non capivo molto il senso dei suoi testi allora, ma non importava. Erano suggestioni, immagini ebbero un effetto potentissimo su di me.
L’impatto che ebbe la voce di Diamanda la prima volta che l’ascoltai fu tremendo, sconvolgente. La sensazione di un pugnale nel petto. Ancora adesso l’ascolto dei suoi dischi, dei suoi lavori non è facile e questo è per me un grande valore. Mi spaventò.
La cosa che mi ha sempre colpito di più della voce di Bob Dylan è quanto sia cangiante. La trasformazione, il diventare altro, è un processo a me familiare. La mia stessa voce cambia in conseguenza a tanti fattori. Il clima, l’animo. Quando iniziai a cantare mi accorsi quanto fosse difficile seguire una linea melodica, ricalcarla. La tentazione di girarci intorno era, ed è tuttora, troppo forte.
La voce di George Harrison ha accompagnato la mia infanzia. Era la voce dei quattro [b]Beatles[/b] che mi affascinò di più. Sul giradischi di casa giravano i loro dischi, "Revolver" su tutti, io imparai le loro canzoni inventando l’inglese dei testi. Era una voce calma, familiare, come la voce di un fratello più grande che suona nella stessa stanza il pomeriggio.
Ho ascoltato “La Bambola” per ore e ore da piccolo. Trovavo struggente quella sequenza di accordi e mi piaceva così tanto che ho trascorso intere giornate sulla chitarra a suonarla ripetutamente, come in trance. Trovavo strana la voce roca di Patty Pravo, immaginavo fosse un uomo travestito da donna.
Adoro Ornella Vanoni. La sua voce è elegante, piena di malinconia e di sensualità; non urla mai, non cerca il numero la voce di Ornella. È voluttuosa, avvolge ti incanta nella misura di un soffio.
Nella mia mente la voce di Blind Willie Johnson è la voce del blues, racchiude il coro gospel, la storia della sua gente, l'America nera quella più povera e la sua fede in Dio. Quella voce di incredibile bellezza è arrivata come testimonianza preziosa da un mondo in realtà lontanissimo e ha innescato in me un processo creativo, mi ha rivelato tanto.
Non posso non citare Lucio Battisti, su cui si è scritto e detto tanto. Ho cantato le sue canzoni ne ho assimilato le geometrie e l'amore per il rhythm and blues.
Il canto di Douglas Pearce è un canto retorico, profondo, lo adoro. L'unico possibile forse per cantare la retorica immortale del buio dell'anima, della fine e della sua inspiegabile bellezza.
L'uso delle voci, dei cori e degli effetti sulle tracce nei dischi dei [b]Jane's Addiction[/b] e [b]Porno for Pyros[/b] mi colpì e mi influenzò davvero tanto all'inizio della mia esperienza come cantautore. Fu da stimolo a sperimentare l'uso di effetti a pedale durante i concerti, a cercare armonie a intrecciarle e a sovrapporle. Fu come scoprire un volto acido del rock'n'roll.
--- La gallery Scuola di canto: 10 voci importanti per Oh Petroleum è apparsa su Rockit.it il 2015-10-09 10:04:03