Le incredibili foto del festival Re Nudo, nel 1976 a Milano

26/03/2015 - 12:01 Caricato da Redazione
Il secondo Festival del Proletariato Giovanile si tenne al Parco Lambro, a Milano, nel 1976. L'evento, durato quattro giorni, era organizzato da "Re Nudo", mensile di controinformazione.
Alcuni giovani seduti davanti a striscioni di protesta
Nel 1975 viene lanciata la quarta edizione del Festival del Re Nudo, alla quale parteciparono molti dei musicisti diventati poi parte della storia musicale italiana. Qualche nome? Area, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Eugenio Finardi, Edoardo Bennato, Franco Battiato, Antonello Venditti, Giorgio Gaber. Qui, dal minuto 4:30, trovate un video dell'esibizione di Battiato dell'anno precedente. Foto di Giovanni Rodella
Una ragazza parla al megafono dal palco
A partire dalla terza edizione, il festival si sposta a Milano, presso il Parco Lambro. La manifestazione richiama per quattro giorni, (dal 13 al 16 giugno) migliaia di spettatori con una punta eccezionale del sabato, per l'esibizione della PFM. Si avvicendarono sul palco circa trenta artisti.

Foto di Dino Fracchia
I giovani al Festival Re Nudo
Re Nudo era una delle principali riviste italiane dedicate alla controcultura, e fu fondata a Milano nel novembre 1970 da un gruppo di intellettuali e di artisti. A partire dal '71, ogni anno la rivista ha organizzato un festival del sottoproletariato giovanile, lanciando lo slogan "facciamo che il tempo libero diventi tempo liberato". Il primo di questi raduni si svolge a Ballabio, vicino a Lecco, mentre nel 1972 si sposta a Zerbo, in provincia di Pavia. Foto di Dino Fracchia
Il fotografo Aldo Bonasia ritratto da Giovanna Calvenzi
L'edizione del 1976, che si tenne dal 26 al 30 giugno sempre al Parco Lambro di Milano, fu l'ultima e quella che rimase più impressa nell'immaginario collettivo. Durante i quattro giorni di festival, organizzati sempre dalla rivista Re Nudo assieme al Partito Radicale e a Lotta Continua, parteciparono circa 200.000 persone.
Alcuni giovani senza vestiti al Parco Lambro durante il Re Nudo, 1976
Le tessere d'ingresso valide per i quattro giorni costavano 1.000 lire: ne furono distribuite 32.000, di cui 28.000 effettivamente pagate. Le persone accampate al parco furono circa 10.000, cosa che creò non poco caos e tensione, anche perché la Provincia boicottò il festival non provvedendo l'allacciamento per l'energia elettrica, e il Comune negando agli organizzatori la fornitura d'acqua.
Molte ragazze nude al Festival del Re Nudo
"Tre radio libere milanesi, Milano Centrale, Monte Stella, Canale 96, tramite un ponte radio allestito da quest'ultima, trasmettono dei collegamenti in diretta dalla Festa: le notizie non sono buone. Conflitti tra femministe e alcuni partecipanti al raduno (maschi, naturalmente), uno spettacolo degli omosessuali interrotto bruscamente da un gruppetto di oppositori, e infine, verso sera, l'episodio più grave: viene saccheggiato un camion di viveri dell'organizzazione. Alle 21 del secondo giorno di festival, un temporale peggiora le cose." (fonte: Ciao 2001 n. 30 del 1 agosto 1976) Foto di Mario Cattaneo
Giovani al festival Re Nudo
"Anche il lunedì la giornata inizia male. Le discussioni e gli scontri all'interno del festival si fanno più accesi fin dalla mattina; poi alcune decine di incoscienti tentano di assaltare un supermercato presso il Parco Lambro, la polizia spara dei candelotti lacrimogeni e il gas arriva fino alla tendopoli suscitando comprensibile panico. Si diffondono voci allarmistiche secondo cui le forze dell'ordine vorrebbero sgombrare l'area della festa, e nel pomeriggio comincia un'assemblea generale dei partecipanti alla manifestazione. La riunione assume dimensioni enormi (migliaia di persone). Il dibattito verte sulla gestione della manifestazione: per ore si alternano al microfono del palco grande oratori spesso in contrasto tra loro; pesanti critiche vengono rivolte all'organizzazione ma anche ai gruppi il cui comportamento violento ha accresciuto la tensione. Si propone la sospensione immediata del festival, ma alla fine (è già sera) è approvata la mozione dell'organizzazione per la ripresa del programma normale." (fonte: Ciao 2001 n. 30 del 1 agosto 1976)
Una bambina si diverte sul palco del Re Nudo
Oltre ai concerti e alle proiezioni del palco principale, c'era anche un «prato piccolo» nel quale si svolgevano una serie di attività parallele: esercizi collettivi di yoga, lezioni pratiche di automassaggio, discussioni sull'alimentazione, il tutto all'insegna dello slogan "Riprendiamoci il nostro corpo". Foto di Gabriele Basilico
Una veduta dall'alto della folla del Parco Lambro
Nonostante i problemi di ordine pubblico e quelli economici, il Festival è stato importante nel suo riunire gruppi extraparlamentari, autonomi e figli dei fiori. Ci furono spazi di dibattito sul femminismo e l'omosessualità, escluse fino ad allora per una "prioritaria" lotta di classe. (Fonte: WikiPink)
Il pubblico del Re Nudo mentre balla
I C.O.M. (Collettivi omosessuali milanesi), tentarono per primi di inserirsi in un evento pubblico per far emergere temi riguardanti il "privato" nella sinistra italiana.
Alcuni giovani ballano nudi al Festival del Re Nudo
Se vi interessa approfondire l'argomento, su YouTube c'è un documentario intero sul festival: si intitola "Nudi verso la follia", ad opera di Franco Rastelli. Si guarda qui. Foto di Franco Ortolani
Alcune foto del campeggio libero al Re Nudo
Un altro video con molti filmati originali girati al festival potete vederlo qui.Foto di Cristiano Vassalli
Festival del Re Nudo, 1976

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