[playlist=29499, Il triangolo] Sì, a pensarci bene fa un po' ridere dire che tra i nomi nuovi dell'anno e tra le promesse future ci sono questi tre ragazzi di Varese. Fa un po' ridere perché la loro musica non ha nulla di nuovo. Calati negli anni sessanta per attitudine e stile, senza nessuna pietà per chi ama gli anni zero. Il posto in questa lista, però, Il Triangolo se l'è meritato per il tiro e la forza che dimostra dal vivo, per il fatto che cantano e non sussurrano e perché sanno scrivere canzoni. E allora capite che non c'è niente da ridere. Da cantare, quello sì. // Marco Villa (Vai alla scheda della band)[playlist=29481, Andrea Nardinocchi]Personalmente mi ha colpito per quel mash up dove metteva insieme tutti i grandi successi pop “recenti” (dai Verve ai Black Eyed Peas), poi anche nell'intervista me l'ha confermato: Nardinocchi ha uno spassionato, sconfinato, amore per il pop. Tentare di aggiornare lo stato delle cose del pop resta sempre una cosa importante. Poi, è riuscito a convincere tutti, la sua “Un posto per me” è tra le più suonate nelle radio italiane, e posso mettere la mano sul fuoco che la major discografica che si trova alle sue spalle ha ben pochi meriti a riguardo, anzi. Infine, ha colmato un piccolo buco: il soul cantato in italiano che che si sporca di R&B appoggiato ad un'elettronica, diciamo, contemporanea. In pochi finora l'hanno fatto. // Sandro Giorello (Vai alla scheda di Andrea Nardinocchi)[playlist=29500, le case del futuro] Sono giovani, sanno scrivere belle canzoni pop e sanno tenere il palco. Serve altro? No, perché Le case del futuro hanno tutto quello che occorre per farsi notare. Si potrebbe tirare fuori il solito discorso del "se fossero inglesi...", ma sarebbe ingeneroso. Le case del futuro sono di Brescia e portano avanti il discorso pop che in quella zona si fa da anni con ottimi risultati. Loro con un disco come "Lucertole" e un singolone come "Miranda" (anzi, "Il sorriso di Miranda", visto che la SIAE li ha obbligati a cambiare il titolo) dicono la loro in quel discorso, mettendo sul tavolo carte più che buone. In attesa del prossimo giro, quello che potrebbe far saltare il banco. // Marco Villa (Vai alla scheda della band)[playlist=29501, Mellowmood] Sui Mellow Mood bisogna puntare perchè non sono mica in tanti quelli che il reggae lo sanno fare bene. Loro invece eccome se lo sanno fare! E con questo disco finalmente l'hanno dimostrato. Tecnici e appassionati, all'estero già li apprezzano; è ora di supportali anche qui. Prima di tutto perché bisogna essere fieri di essere rappresentati così nel panorama mondiale delle reggae band (come siamo fieri di Alborosie, amato in tutto il mondo!) e poi perché, nonostante i mille pregiudizi, la positività e la forza di questa musica sono innegabili. C'è bisogno dei Mellow Mood e dei loro messaggi. Speriamo solo che non se ne vadano via. // Carlotta Fiandaca (Vai alla scheda della band)[playlist=29502, Mezzosangue] Tra i video inviati al Capitan Futuro Rap Contest di Esa spiccava lui: passamontagna in testa, bravissimo, mai sentito prima. Si chiama Mezzosangue, è romano, ha 21 anni ed è stato adottato dal collettivo Blue Nox (lo stesso di Ghemon e Mecna), che ne ha “sponsorizzato” il mixtape Musica Cicatrene. La sua attitudine ricorda giganti dei '90 come Kaos e Lou X, ma ha la freschezza di chi ha compiuto vent'anni negli anni '10: ce n'è abbastanza per mandare fuori di testa gli appassionati, che infatti lo adorano già. Di lui non si sa molto, è uno di poche parole (lo sa bene Enrico Piazza che lo ha intervistato) e quel passamontagna non l'ha ancora abbandonato. Nel 2013 è in arrivo il primo album: da non perdere. // Marta Blumi (HotMc.rockit.it) (Vai alla scheda di Mezzosangue)[playlist=29504, Paletti] Paletti non è uno di quelli che ti fa fare un salto sulla sedia. Come quasi tutti, in questi anni, non rivoluziona nulla, né ha la minima pretesa di sconvolgere il mondo. Semplicemente, fa il suo. La differenza, rispetto a tanti, è che Paletti ha un talento di un'evidenza quasi sfrontata. Lo dimostra nella capacità di scrivere canzoni efficaci, che ci si diverte a imparare a memoria. Lo dimostra nella botta e nell'energia che mette sul palco, dando due giri di pista a chi è cresciuto musicalmente nella propria cameretta e non sui palchi (italiani e non) con i Records (anzi R's). Sarà uno dei nomi veri del 2013, a meno di enormi ingiustizie. // Marco Villa (Vai alla scheda di Paletti)[playlist=29503, SUPERTEMPO] A volte lo diamo per scontato (o ce ne dimentichiamo), ma in Italia c'è una scena garage-rock bella, solida e viva. I SuperTempo si aggiungono alla foto di gruppo ma da subito stupiscono per qualche stranezza in più: il folk psichedelico, il brith-pop, le freakkettonate e “Demim Boy”, una bomba pop da un minuto abbondante che arriva quasi a toccare gli Smiths. Possono fare grandi cose, le faranno. // Sandro Giorello(Vai alla scheda della band)[playlist=29464, THREELAKES] Il folk/country, di tipo americano, che si riempie man mano fino a esplodere. Tipo il sole che lentamente entra nel tuo campo visivo e poi si irradia, enorme, facendo luce su tutto. Direi Vetiver per la sensazione sottopelle che questo ragazzo potrà spaziare tra suoni e soluzioni più diverse; o Song Ohia, per un melodramma nascosto in fondo all'anima e che a malapena percepisci. Ha la stoffa per essere un cantautore che costruisce la sua strada oltre i confini nazionali. Seguitelo. // Sandro Giorello (Vai alla scheda di Threelakes)[playlist=29505,The Please] I The Please sono una di quelle band che escono da un altro tempo. Se non li conosci, scopri da subito una band acustica che sa mettere insieme belle melodie e creare atmosfere precise. Poi però arrivano i fiati e a poco a poco capisci che non sono un semplice capriccio d'arrangiamento, ma delle presenze fondanti dell'identità del gruppo. E in quel momento tutta la percezione cambia. Se poi aggiungi testi che parlano di carpentieri e cacciatori e hanno riferimenti per nulla banali, ti si apre un mondo. Ed è bellissimo perdersi. // Marco Villa (Vai alla scheda della band)[playlist=29506, The Rust And The Fury] Lo so che non mi crederete, ma il 2012 è stato l'anno delle band. Anche se i riflettori sono ancora sui cantautori, ormai la spinta fresca si sta man mano spegnendo. Da una canzone fulminante come "Francis With God" invece emerge una voglia di volume, di un suono composto da più teste messe insieme che cantano all'unisono cori enormi, invadono il palco e chi è lì davanti resta senza parole. E' bel momento per la musica italiana non in Italiano, godetevi lo spettacolo. // Sandro Giorello (Vai alla scheda della band)[playlist=29507, VADOINMESSICO] Con loro non è una scommessa, è una costatazione. Il 2012 ha avuto la fortuna di ospitare il primo disco dei Vadoinmessico e loro – due italiani e tre inglesi – hanno conquistato mezzo mondo con canzoni che non ho ancora capito se sono caraibiche, indie-rock, psichedeliche e cos'altro. Una grande band che meritava di venire fuori dal nulla, nient'altro da aggiungere. // Sandro Giorello (Vai alla scheda della band) LEGGI SU CHI ABBIAMO SCOMMESSO GLI SCORSI ANNI:Spinga Signora Spinga 2010Spinga Signora Spinga 2011---La gallery Spinga Signora Spinga: 11 nomi su cui scomettere nel 2013 è apparsa su Rockit.it il 2012-12-28 17:13:53