Un conto è sentire una conferenza di qualche manager o esperto di numeri. Un conto è sentire l'intervento di un due volte Premio Oscar. Se poi oltre alla capacità comunicativa c'è anche un contenuto preciso e potente, beh, allora si va in un'altra categoria.
Stiamo parlando di Kevin Spacey, che è intervenuto all'Edinburgh Television Festival per raccontare l'esperienza di House of Cards, serie tv di cui è protagonista e produttore. House of Cards è stata prodotta e diffusa da Netflix, piattaforma online che ha rivoluzionato il mondo delle serie tv: House of Cards, la prima serie prodotta da Netflix, è stata diffusa come un unico blocco. Non più una puntata a settimana, come da tradizione dei network televisivi, ma tredici puntate disponibili fin da subito. Ovvero: rivoluzioniamo la fruizione televisiva e mettiamo lo spettatore al centro di tutto.
Nel suo intervento, di cui vi riportiamo una sintesi più in basso, Spacey afferma che l'industria televisiva non farà gli stessi errori commessi da quella discografica, perché i produttori - grazie a Netflix - hanno capito che bisogna dare al pubblico quello che vuole e quando vuole, senza curarsi dei supporti e badando solo a far circolare il contenuto. Solo offrendo prodotti e servizi di alto livello e pensati per la fruizione del pubblico (come fatto con House of Cards) sarà possibile arginare la pirateria. Una strada che l'industria musicale ha iniziato a imboccare con forza solo con i recenti servizi di streaming, a quindici anni dall'esplosione del fenomeno Napster.
Ultima cosa: prendetevi cinque minuti per ascoltare l'intervento di Kevin Spacey, merita davvero.
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L'articolo Come salvare l'industria della musica. Firmato: Kevin Spacey di Marco Villa è apparso su Rockit.it il 2013-08-28 11:30:33
COMMENTI (2)
Ciao Umberto! Peccato che Trent Reznor e mò pure il frontman dei Misfits abbiano dichiarato guerra alla condivisione... "o paghi o ti fotti" bah...
intelligenza e realismo