Girano in questi giorni le parodie di un poco lungimirante Piero Fassino, che nel 2009 provocava Beppe Grillo dicendogli di presentarsi alle elezioni, per vedere quanti voti sarebbe stato in grado di raccogliere. Una lungimiranza simile, in fondo, potrebbe essere affibbiata anche ai dirigenti della discografia mondiale degli anni novanta, che parlarono di internet come della tomba della musica e dell'intera industria del disco. Fin da subito, infatti, internet venne sovrapposto al concetto di pirateria, con una mentalità di chiusura totale.
Con il tempo, le cose sono cambiate e, grazie soprattutto all'iTunes Store di Apple e ai suoi miliardi (ormai venticinque) di canzoni scaricate, internet ha smesso di essere l'uomo nero per tanti dirigenti illuminati.
Adesso arriva la conferma che non solo sarebbe necessario un mea culpa da parte di chi demonizzò la rete, ma servirebbe anche un ringraziamento. Dopo anni di costanti e dolorose perdite, il mercato mondiale della musica è tornato a far registrare il segno più. Un segno più molto sbiadito, ma comunque un segnale, visto che il segno meno dominava dal 1999.
Ad annunciarlo è l'annuale Digital Music Report, che sottolinea come il 9% di aumento di introiti della musica digitale ha permesso all'intero mercato di attestarsi su un aumento degli introiti dello 0,3% nel corso del 2012 e rispetto al 2011. Responsabile di questo aumento, come detto, la maggiore diffusione di musica legale online. Nell'arco di un anno, sono passati da 23 a 100 i paesi in cui è presente un'offerta di musica digitale regolata da diritti, mentre è sempre più alta la percentuale di persone che hanno usufruito di servizi legali per l'ascolto e il download di musica (oltre il 70%, con picchi oltre l'80% tra i più giovani).
Per finire, qualche altro numero. Gli album più venduti del 2012 sono quelli di Adele (8,3 milioni di copie), Taylor Swift (5,2 milioni) e One Direction (che piazzano due album con circa 4,5 milioni di copie vendute ciascuno). Per quanto riguarda i singoli, domina "Call me maybe" di Carly Rae Jepsen (12,5 milioni), seguita da "Somebody That I Used To Know" (11,8 milioni) e PSY con "Gangnam Style" (9,7 milioni).
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L'articolo Discografia, la musica torna a guadagnare. Grazie a internet. di Marco Villa è apparso su Rockit.it il 2013-02-28 12:21:53
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