Che la Musica abbia proprietà curative è un fatto che nei secoli è stato riconosciuto da molti medici. Una ricerca appena pubblicata, ha confermato questa teoria. Risulta infatti che ascoltare musica mentre si e' sotto i ferri in una sala operatoria, riduca notevolmente l'ansia del paziente, stimolando le difese immunitarie, migliorando lo stato emotivo e facilitando guarigione e cicatrizzazione nei pazienti operati in anestesia. Tutto questo è stato verificato da uno studio, pubblicato sulla rivista specializzata "Annals of the Royal College of Surgeons". Sono stati tenuti sotto osservazione 96 pazienti, ai quali e' stata fatta ascoltare musica sul letto operatorio. Una selezione fatta da medici, infermieri e pazienti stessi. Per fare un confronto, solo metà dei pazienti è stata operata con sottofondo musicale, mentre l'altra è stata tenuta nel silenzio.
Dopo l'intervento, e' stato chiesto a tutti i singoli pazienti di classificare lo stato d'ansia che avevano avvertito durante l'operazione. Il risultato è stato che coloro sottoposti ad ascolti musicali avevano registrato livelli di ansia inferiori di un terzo, respirando in modo piu' sereno e rilassato durante l'operazione: una media di 11 respiri al minuto contro i 13 dell'altro gruppo. Questo risultato continua ad arricchire i numerosi studi sui poteri benefici della musica sulla salute, sulle capacità del corpo di reagire a traumi e di accelerare il decorso post-operatorio.
Sottoporsi ad un intervento chirurgico - spiega Hazim Sadideen, coordinatore della ricerca - puo' essere un'esperienza molto stressante per il paziente: trovare modi per rendere il tutto piu' confortevole dovrebbe essere un obiettivo importante per noi medici. Senza contare che la musica inoltre puo' rendere piu' felice e calmo anche lo staff chirurgico, migliorandone le prestazioni professionali''.
Fonte: ANSA
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L'articolo Ascoltare Musica in sala operatoria fa guarire prima e senza ansia di Redazione è apparso su Rockit.it il 2012-03-28 00:00:00
COMMENTI (6)
se se, mi sa che hai la coda di paglia.
no il borderò lo faccio fare dall'infermiera sennò indiavolato dice che lo falsifico
Paolo, pensa che bello, firmi la cartella medica e pure il borderò.
Temo che la SIAE non la paghi nessuno, anche se non ho dati certi al riguardo. Alcuni blocchi operatori sono dotati di impianti centralizzati per la diffusione di musica nelle sale, es. la filodiffusione, ma anche in quei casi spesso il personale preferisce scegliere autonomamente quale musica ascoltare, per cui sono assai più utilizzati cd-player o radio portatili, quasi sempre fuori norma (che spariscono durante le varie ispezioni..) o peggio, si contenta di ascoltare la musica direttamente dal pc. Questo per dire che ancora, anche in ospedali tecnologicamente avanzati, la musica penetra con difficoltà, e fondamentalmente con un pregiudizio di futilità, o forse di scarsa serietà.
Questo articolo, al di là della stretta valenza scientifica (che mi pare in realtà piuttosto modesta), può forse contribuire a convincere del fatto che la musica è una cosa importante, che può modificare comportamenti e qualità della vita più di quanto si immagini, e che debba avere un suo spazio, considerato e rispettato, anche in ambiti diversi dallo svago.
Chissà che questo possa portare anche ad un maggior rispetto e tutela degli autori..
e come la mettiamo con la siae?
Per la precisione, si tratta solo di pazienti operati in anestesia locale, cioè svegli. In tutti gli altri casi, ne beneficiano soprattutto il chirurgo e lo staff. E comunque non è cosa da poco, nelle sedute operatorie più pesanti la differenza tra avere la musica e non averla è rilevante.