Si può definire con precisione quale sia il suono di un ghiacciaio o di un geyser? Il musicista Jacob Kirkegaard ha lavorato per più di dieci anni per rispondere a domande simili. Amante delle registrazioni ambientali, il compositore danese è stato coinvolto nella mostra "32 Degrees: The Art of Winter” presso lo Shelburne Museum, nel Vermont. Si tratta di una collettiva di venti artisti curata da Carolyn Bauer, tutta dedicata all’idea del ghiaccio e, più in generale, ai paesaggi tipicamente invernali.
Kirkegaard aveva il compito di creare un sottofondo sonoro adeguato e così ha composto “MELT”: una traccia di 32 minuti che raccoglie diverse registrazioni effettuate in alcuni dei posti più freddi del mondo. Attualmente il musicista è uno degli cinque sound designer ospitati nella residenza d’artista del prestigioso college St. John dell’Università di Oxford. "MELT" è il frutto della raccolta di diverse registrazioni sul ghiacciaio di Russel, in Groenlandia, o nel villaggio di Oqaatsut, a cui ha aggiunto anche altri estratti di suoni ripresi nel 2004 a Colonia, in Germania. Molte delle registrazioni sono state fatte con dei particolari microfoni subacquei e altri tipi microfoni panoramici.
“È del tutto impossibile sentire le mie registrazioni come semplici suoni, isolati dal loro contesto" - commenta Kirkegaard - "Mi ritornano subito alla mente i fiordi, o i colori del blu o bianco. Ma mi interessa togliere questi suoni dal luogo in cui sono nati, in modo che appaiano diversi da come me li immagino io. Insomma, che diventino astratti”.
La traccia viene ripetuta in loop per tutta la giornata e messa come sottofondo per tutte le stanze del museo, in più c’è uno spazio dedicato direttamente a Kirkegaard dove è possibile ascoltarla da un sistema di casse da studio, posizionate sotto una grande fotografia scattata dallo stesso musicista.
"Ho sempre pensato alla musica come ad un’esperienza molto soggettiva” - ha commentato - “per qualcuno potrebbe essere musica, per altri solo rumore. La cosa più interessante, a mio avviso, è immaginare il suono come uno strumento per scolpire, come potrebbe essere la vernice per un pittore. Se i miei lavori fossero dipinti rappresenterebbero l’astrazione di un qualcosa di concreto”.
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L'articolo Ascolta il suono che fa un ghiacciaio di Sandro Giorello è apparso su Rockit.it il 2016-02-19 12:10:00
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