Lo scorso mese abbiamo scritto del crescente numero delle discoteche costrette a chiudere, in Italia ed in tutta Europa. Abbiamo riportato le dichiarazioni di alcuni addetti ai lavori italiani che ci hanno raccontato come il clubbing sia sempre meno affascinante per i giovani. Recentementeil Guardian ha pubblicato un’inchiesta simile, dedicandosi con più attenzione ai cosiddetti millennials, ovvero la generazione dei ragazzi e dei giovani adulti inseriti nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 35 anni.
La testata inglese ha proposto un questionario di 8 domande mirate a capire se l’uso massiccio dei social network possa essere uno dei fattori principali del calo di interesse dei giovani verso questo tipo di mondo. Secondo il Guardian in Inghilterra c’è sicuramente da tener presente che tale mercato è stato danneggiato dalle leggi che impediscono di fumare all’interno dei locali o dall’emissione di licenze che rendono più conveniente l’apertura di un pub o di un bar rispetto ad un locale dover far ballare, spingendo così i gestori verso altri tipi di attività.
(foto via)
La ricerca però conferma ampiamente la tesi di partenza: più della metà delle risposte indicano che i social network hanno modificato le modalità di relazione tra i ragazzi. Sia che si tratti di conoscere persone nuove che di rimanere in contatto con i propri amici, per i millennials è molto più rassicurante rimanere a casa e chiacchierare su Skype che buttarsi nel caos di un locale notturno. Anche quando, al contrario, l’uso dei social viene percepito come eccessivo, si preferisce incontrare le persone in un bar e chiacchierare faccia a faccia rispetto al tipo di rapporto più freddo e fugace che ci può essere in un club: per alcuni questo di tipo approccio genera addirittura ansia perché si innesca la paura che una persona conosciuta per caso non si potrà rincontrare o sarà difficile parlarle con calma se la musica è suonata ad un volume così alto. In più la discoteca viene identificata come un posto poco sicuro - sia per le ragazze, che per i ragazzi - dove è possibile fare incontri spiacevoli.
Infine, l’aspetto economico rimane fondamentale: il costo del biglietto di ingresso, dei cocktail e del taxi per tornare a casa non è sostenibile da tutti. Come avevamo già raccontato, quella dei millennials è una generazione che si trova a gestire difficoltà economiche molto più grandi rispetto a quelle affrontate dai loro genitori. I ragazzi sono costretti a fare più lavori e molti dei diciottenni intervistati affermano di arrivare a fine settimana troppo stanchi per andare a ballare. Probabilmente assisteremo ad un cambio di rotta importante: in futuro i più grandi club europei non saranno più popolati da ventenni capaci di stare in pista per ore ed ore, o forse non esiteranno direttamente più.
---
L'articolo Perché i giovani non vanno più in discoteca di Sandro Giorello è apparso su Rockit.it il 2016-03-29 09:59:00
COMMENTI (3)
i bar cerano anche quando una discoteca faceva 5000 persone.
Le colpe sono a mio parere: alcool test stradale. crisi economica. social network (non c'e' piu' bisogno di aspettare una settimana per ritrovarsi. tutti i giorni si e' connessi)
Le discoteche non sanno adattarsi ai nuovi gusti musicali ed alle mode del momento, non sanno evolversi. La musica pop e commerciale nessuno la vuole più ballare se non in spiaggia.
C'è bisogno di cura dei generi musicali, i giovani d'oggi hanno i mezzi per informarsi.... e comunque il futuro è già iniziato: è la musica dal vivo dal rock alla techno!
Discoteche: luoghi dove i giovani si dimenano al suono di musica orrenda, aiutati da alcool e sostanze psicotrope. Se chiudono è solo una buona notizia.