A livello discografico questo è il primo album degli Invece, o comunque il primo vero tentativo che li lancia sul mercato. Eppure, se dovessimo risalire negli anni, la formazione calabrese stupirebbe anche i più 'maturi', visto che è in giro sin dai tempi dei CCCP e dei LITFIBA di "Eneide", due gruppi ai quali ha fatto da supporter.
Se poi dovessimo inquadrare il sound della band la risposta sarebbe (quasi) inequivocabile: combat-reggae! Abbiamo aggiunto 'quasi' perché la riproposta del genere non è mai scontata, al punto che ci sono inserti di violino, fiati e fisarmonica, a colorare il disco; non a caso l'intento del quartetto è proprio quello di non rimanere ancorato 'asetticamente' al genere. Nel cd troverete in tutto 9 pezzi, dei quali 4 con liriche in dialetto, di certo le tracce che musicalmente 'funzionano' di più; non a caso "Uo-ci", la seconda in ordine di apparizione, è un potenziale hit-single da classifiche underground.
Tuttavia alcuni episodi soffrono di iper-arrangiamenti ("Columbu's day", "Radio cia"), ma songs come la title-track, con un testo riferito alla realtà calabrese, o "Voli fatta", ovvero il punto di vista della band sulle droghe leggere, si caratterizzano per le loro strutture semplici. Una citazione particolare la merita "Sona sona", da considerare il manifesto sonoro della band ("Sona, sona, sona regghe!").
C'è insomma tanta carne al fuoco: oltre ai brani già nominati citiamo "Spot" e "E' solo un immagine", due 'amare riflessioni' sull'attuale società consumistica; infine c'è "La strada", ballata senza pretese ma interpretata col cuore.
Di certo gli Invece, pur con tutti gli anni di esperienze live, devono lavorare molto sulla resa sonora in studio, con la speranza così che la prossima prova sulla lunga distanza venga 'sponsorizzata' da un'etichetta che possa valorizzare gli sforzi finora compiuti.
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La recensione Ma comu si faci di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1998-11-21 00:00:00
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