I Nude arrivano al debut album, dopo aver pubblicato due mini cd necessari per sondare il mercato. Il genere propostoci dal combo campano è un gothic rock che sfocia spesso nell’elettronica e nel metal.
I riferimenti vanno ricercati soprattutto nei Depeche Mode, The Cult (quelli di “Love”) e Him, anche se non mancano soluzioni angoscianti in stile The Cure prima maniera.
Queste influenze vengono rimescolate dai Nude, senza beceri tentativi di plagio, ma con la voglia di proporci, nel limite del possibile, un sound personale. Non sempre ci riescono, ma è indubbio che canzoni come “U got mine”, oppure “Over the sun” si stamperanno indelebilmente nella vostra testolina, in virtù di un suono accattivante, accompagnato da soluzioni elettroniche al limite della dance.
Quando occorre i Nostri sanno anche offrirci composizioni più mature, come nel caso di “Transistor fate”, ma in generale sembra legittima l’aspirazione di conquistarsi una consistente fetta dell’attuale mercato gothic, che racchiude fans che vanno dai darksters incalliti ai true metallers.
Non so se riusciranno nel loro intento, ma è fuori discussione che “Cities and faces”, sia un biglietto da visita di tutto rispetto.
Magari in futuro i Nude sapranno regalarci canzoni con meno appeal, ma di maggiore spessore. Per il momento gli appassionati dei gruppi di cui sopra, possono tranquillamente avvicinarsi a questo prodotto.
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La recensione Cities and faces di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-12-05 00:00:00
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