Tra funk, rumore e tenebre: ritorno alle origini (ma non troppo) per una delle migliori live band italiane.
Che siano una delle migliori live band del nostro Paese, è assodato (e ricordo ancora i volti terrorizzati dei fonici quando seminarono il panico sul palco Pertini al MI AMI 2010). Sono pronti per partire per uno dei loro capillari tour tra Italia ed Europa, ma prima fermiamoli un attimo: è pronto "Evil moods", nuovo disco che, se non contiamo la raccolta di singoli uscita l'anno scorso, segue direttamente "Son of the dust", album che aveva segnato una svolta più intimista e crepuscolare rispetto ai vulcanici ed anarchici esordi.
Qui, se vogliamo, i MSJ tornano al loro sound classico, più Birthday Party che secondi Bad Seeds per intenderci, ma senza dimenticare le lezioni apprese col lavoro precedente: con le chitarre di "Three time lost", ad esempio, rinverdiscono i temi western che già erano portanti su "Son of the dust", o con i tenebrosi cori di "Please come home", che invece si muove su nervosissime basi funk.
E proprio il funk, turbolento, tagliente, irregolare, è la principale novità di "Evil moods": era già presente, in qualche modo, nei primi lavori dei Movie Star, ma qui si affaccia nel sound in modo più deciso e consapevole, fino alla comparsa dei fiati in "Jim Thompson".
È un funk che meno nero non si potrebbe, che meno solare non si potrebbe, eppure senza le sue pulsazioni frenetiche si romperebbe il perfetto equilibrio tra rumore e ritmica che caratterizza questo disco, e in generale il suono della band piemontese. Che cresce, cresce, cresce in un'esplosione continua. E al momento in cui ti sembra di essere arrivato al punto di saturazione, ti piazza due ballate come "Rising" e "In the evening sun".
Ché la maturità è anche un po' questo, sapere quando fermarsi. E magari iniziare a tirare le fila (in questo senso un pezzo come "Moving like two ghosts" è emblematico) di ciò che hai fatto finora, per poi ripartire. In avanti, all'indietro, a destra, in qualsiasi direzione. L'importante è essere sempre in movimento: e questa è una cosa su cui i Movie Star Junkies potrebbero davvero tenere dei corsi master.
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La recensione Evil Moods di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-11-06 08:00:00
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