Un EP dai toni allegri e cauti che, allo stesso tempo, ruggisce selvaggiamente
Già analizzando il nome Sequoyah Tiger possiamo farci un'idea di quello che ci riserva il debutto di questo progetto: prendiamo in considerazione la possenza di un'alta sequoia cresciuta in una fitta foresta dove predomina la calma, contrastata alla natura selvaggia della tigre; ebbene, con toni spesso allegri e calmi, l'ep "ruggisca" con brani composti da voci distorte e ritmi profondi che esplodono grazie al frequente utilizzo di percussioni, che costituiscono dei toni tribali posti però in un contesto più futuristico grazie all'utilizzo di un'elettronica rilevante, ma non troppo, costruita da voci - da immaginare come una serie di tasselli che compongono un puzzle sonoro - che, col coordinato utilizzo del delay, riempono sempre più le basi condite da kick corposi, sintetizzatori arpeggiati e snare secchi e distorti.
Questo side-project, che tra l'altro vanta della collaborazione del tedesco Black Fanfare proprio nel brano d'apertura omonimo del disco, svela ancora una volta un nuovo volto di Leila Gharib, dai tratti sonori che nulla hanno a che vedere col carattere post-punk del progetto Bikini the Cat e con la ricerca musicale/coreografica del progetto Barokthegreat. Un progetto gradevole che conferma l'eclettismo della sua creatrice.
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La recensione Brother/Brother - EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-01-24 00:00:00
COMMENTI (2)
Sequoyah Tiger In_Canta
incantata e incatenata, dal ritmo ipnotico, dalle suggestioni della voce che sembra arrivare dal profondo di un'anima, la quale pretende, insistentemente, di essere corpo