Punkreas Pelle 2000 - Ska, Rock, Punk

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10 canzoni per mezz’ora giù a manetta, olè. I Punkreas sono tornati! La più famosa punk-band nostrana. Siete pronti a smuovere le chiappe? Si parte. Si inizia con Voglio armarmi , inno contro l’ipocrisia Usa e si finisce con Tolleranza zero , cioè quando e quanto è degenere la stelle&strisce’s culture d’importazione. Ideale cerchio che si chiude. In mezzo tanta rabbia quanto divertimento insieme. Intelligenza e spensieratezza. I Punkreas sono sempre più bravi nell’incastrare parole, ribellione e melodia. In un giochetto dagli strani equilibri per cui anche alcune reggaeggianti “cadute” (esempio in Terzo mondo o Sotto esame ) arrivano per assurdo a non stonare. Così come l’insolita produzione di Carlo Rossi (a onor del vero è da ammettere che in alcuni momenti, a un primo ascolto, si rimane vagamente spiazzati. Ed è facile credere che alcuni fans della prima ora faticheranno non poco a prestare le proprie orecchie alle nuove sonorità). Comunque se i Punkreas si concedono tutto ciò, compreso un mese di registrazione in studio (e non la presa diretta dei 4 lavori precedenti) è probabilmente un segno di consapevolezza. Di ciò che sono e di ciò che stanno facendo. Sicuramente un segno di forte identità, affinata da un’esperienza ormai decennale e marchio originale riproposto con regolare e orgogliosa cadenza (non a caso i 5 ragazzacci milanesi sono, sono stati e saranno il modello per centinaia di gruppetti punk-ska-‘stafava-core). Già. E poi diciamolo che ha dei momenti imperdibili questo “Pelle”, oltre ai 2 pezzi già citati lassù a inizio recensione. A partire da Sosta sorretta da campioni che ne potenziano l’impatto e da un testo davvero dinamitardo (beh, se i fans aspettavano una hit da affiancare al vicino e al barbagianni…), passando dal testo aimè altrettanto dinamitardo di Terrorista N.A.T.O. e poi Zingari e Sotto esame , dal ritmo più che travolgente. Un posto di rilievo, per l’intelligenza del testo, va poi di fisso a Cosciente “sono cosciente, ma non mi serve a niente/ sono cosciente, ma è sconveniente”. Insomma. Arriverà l’estate. E vi sentirete giovani e bisognosi di adrenalina e di ritornelli mandati a memoria. Vi sentirete energetici e ribelli. Sprizzerete colore e insoddisfazione. I Punkreas fanno per voi. Non abbiate timore.

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La recensione Pelle di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-02-24 00:00:00

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