Le cose cambiano. Due anni fa prendeva in giro Nutless e la sua vita da marito – tutta questa clandestinità dov'è che è nata, questo andare a letto presto… quando è iniziato? – che lo costringeva a stare sempre rintanato in casa. Ora il torna a casa tardi, per cena non hai orari è per lui vivere in Clandestinità. Immagino che Vinicio Capossela si senta solo, come un animale da circo – o un fenomeno da baraccone – continuamente fissato dal pubblico. Ci intrattiene con maghi e giganti, strumenti immaginifici e favole per bambini ("Il Paradiso Dei Calzini") o per adulti ("La Faccia Della Terra", "Non C'è Disaccordo Nel Cielo"). Ci parla di giornate perfette che hanno l'allegria di un cartone animato degli anni venti. Regala visioni rassicuranti per passare il più bel Natale che abbiamo mai vissuto e sopportare il freddo che abbiamo dentro. E poi l'America. Gli ampi spazi. Le distanze. L'altrove. Ma in realtà continua a dare il suo meglio quando si limita a raccontare l'amore. Canzoni piccole/gigantesche che riescono a trasmettere tristezza, solitudine e calma allo stesso tempo. Solo lui ci riesce. "Orfani Ora" è monumentale e per poco non oscura l'immensa "Ovunque Proteggi" (contenuta nel disco precedente). "Lettere Di Soldati", con il suo battito lento, è il miglior pezzo dell'album e forse il suo migliore di sempre, resti con la sigaretta che ti pende dalle labbra a fissare i secondi sullo schermo del computer, stai immobile a guardare la radio sperando che dopo lo speaker non dica nient'altro fino alla fine della trasmissione, ti perdi negli occhi scuri della ragazza che hai di fronte e provi un senso di liberazione quando le porte le si chiudono davanti e il treno inizia a muoversi.
"Da Solo" contiene pezzi straordinari, che confermano Capossela come uno dei più grandi cantautori del nostro tempo, ma non scuote quanto "Ovunque Proteggi": vuoi perché questa nuova uscita pecca di una certa monotonia negli arrangiamenti, a volte troppo mielosi e bambineschi; vuoi perché tolti i veri capolavori - "In Clandestinità", "Orfani Ora", "Dall'Altra Parte Della Sera", "Lettere Di Soldati" – le rimanenti sono belle ma non stupiscono, sembrano copie minori dei brani che lo hanno reso famoso in passato. E' comunque un condensato di immaginari, sogni e vita di tutti i giorni. Un tipo di poesia che sempre in meno persone sanno evocare a dovere.
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La recensione Da Solo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-01-19 00:00:00
COMMENTI (5)
e secondo me questa è la sua parte più vera, a dispetto di quello
che "tutti si aspettavano"... :)
da Vinicio ci si aspettava un altro disco caciarone e impetuoso, invece è arrivato un dischetto intimo e lieve. Ciò m'ha lasciato stupito, soprattutto al primo ascolto, ma pezzi belli ci sono. Anche molto belli e dopo qualche ascolto è l'ennesima conferma che Capossela è una punta di diamante della musica italiana, non c'è dubbio.
meravigliosamente Vinicio :)
concordo con sandro, disco molto bello ma con picchi estremi di monotonia.
e comunque sì, orfani ora è immensa: "io sono quello a cui fai accendere sigarette io sono quello per cui le hai accese tu". basta questo passaggio.
A me questo disco piace un sacco, pur essendo l'altra faccia della medaglia se paragonato a "Ovunque proteggi"...