La doppia anima del progetto sembra allestire un conflitto perenne e fruttuoso: mostruosa ibridazione tra un funk/rock preso per la cresta (quelle chitarre aspre e graffianti, quei bassi turgidi e screanzati), electro sottile e techno pulsante, col risultato di mimetizzare irrequietezza dietro la giocosità, un vibrare mnemonico che non trova pace mentre cerca quel centro di gravità (permanente) che gli è fisiologicamente negato. Puoi scorgere così spettri M.A.R.R.S. e Art Of Noise, l'Hancock robotico che sbrana technofunk, Santana divorato da spasmi e astrazioni digitali.
( Sentireascoltare.it )
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