Mi sono appassionato al rap grazie al beatbox e al freestyle quando avevo circa 14 anni. Non ho perso tempo, ho iniziato a scrivere dei testi, orribili aggiungerei.
Con il passare degli anni, la mia scrittura si è evoluta e maturando riuscivo a trattare contenuti più complessi. Finalmente i miei testi iniziavano ad avere senso, una metrica sempre più ritmata, punchline, incastri e così via.
Inizialmente non volevo pubblicare le mie canzoni online perché le mie aspettative erano basse; tuttavia, un giorno mi sono detto: “proviamo, buttiamoci”. Ho visto che la musica stava cambiando così ho creato questo piccolo EP., formato da 5 tracce completamente diverse tra loro, per quanto riguarda stili, argomenti e flow.
Il mio EP si chiama TReal, e che dire? Abbastanza strano come nome, no?
L’idea iniziale era “Real”, che significa “Vero”, perché ho parlato di molte cose personali, reali e in un certo senso profonde, in cui anche altre persone possono rispecchiarsi. Però questo nome mi sembrava povero e sentivo come se mancasse qualcosa al mio piccolo progetto.
Volevo rendere più visibile il concetto di “provare” e, avendo scelto già una parola in inglese da usare come titolo, ho deciso di restare sulla stessa linea. Così mi è venuto in mente il termine “Trial” che sta appunto per “prova”, e se noi italianizzassimo la pronuncia, all’interno troveremmo “Real”. Mi è piaciuta subito quest’idea perché secondo me racchiude tutto quello che voglio esprimere in un modo nuovo, diverso.
Così, ho scelto di chiamare questo progetto “TReal”.
COMMENTI