Descrizione

Dopo aver maturato un’interessante esperienza live che li ha visti esibirsi davanti a più di diecimila persone grazie alle aperture dei concerti di artisti come Blanco e Chiello, prosegue il percorso della band con la pubblicazione del disco d’esordio: un lavoro dalle sonorità funk, indie-pop già annunciate nei precedenti lavori, tra cui i singoli “America” e “Castello” che hanno anticipato l’album.

La tracklist del disco è l’anello di congiunzione tra il passato e presente artistico del gruppo che, partendo dall’EP di debutto “Storia di un uomo”, viaggia verso una naturale evoluzione artistica, trovando il proprio compimento nell’album “Ho perso di vista me”.

Scoperti da Bonnot, debuttano nel 2020 con alcuni singoli e diversi live che li fanno conoscere dal pubblico di tutta la penisola. La loro musica viene notata anche da MTV che ha selezionato i 43.Nove come “Artista New Generation” grazie al videoclip del singolo “Immagini”.
Ora il gruppo, composto da Cristiano Giannecchini (voce), Francesco Di Martino (basso) e Filippo Taccola (batteria), rilascia il suo primo disco, distribuito su tutte le piattaforme digitali da Ada Music e in uscita per Teide Dischi, riconfermando la produzione artistica e la guida di Bonnot, produttore già con Assalti Frontali, Colle Der Fomento, Inoki e con collaborazioni prestigiose come quelle con Paolo Fresu e il leggendario duo newyorkese Dead Prez.

“Ho perso di vista me” sviluppa la sua trama intorno alla figura di un viaggiatore naufrago proveniente da un mondo lontano. Il protagonista inizia a esplorare territori per lui sconosciuti, osservando e provando a comprendere quelle che gli esseri umani chiamano “emozioni”.
Vari sono i personaggi che il turista extraterrestre incontra lungo la sua strada: un bambino che gli dona la fantasia, un vecchio scrittore che gli mostra la saggezza. Si imbatte anche nell’amore, restando immobile davanti a esso e comprendendo quanto non abbia saputo amare fino a ora.
Il viaggio intrapreso è una marcia verso sé stessi alla scoperta di visioni fragili e curiose nelle quali perdersi per poi ritrovarsi. Il primo album dei 43.Nove rappresenta lo sforzo per comprendere e comprendersi attraverso le sfumature di quelle emozioni che lo sguardo non può cogliere. “Ho perso di vista me” è un disco da ascoltare a occhi chiusi.

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