Liberato

Un’immagine dell'Italia che soffre e che non cambia, una fotografia di un paese paralizzato ed incosciente dei propri errori del passato: c’è questo, ma anche di più nel nuovo singolo di Canebianco, al secolo Max Casoli, che esce oggi, il giorno dell’ennesimo Dpcm del governo.
Il brano si intitola “Liberato”, scritto durante il lockdown di aprile 2020 e girato a novembre durante il secondo lockdown. «”Liberato” è nato per caso, in aprile, ma, dopo averlo fatto girare tra amici e colleghi musicisti, tutti ne hanno riconosciuto l’autenticità: comunicava molto bene il senso di disorientamento, l’essere vulnerabili, le complicazioni riguardo alla gestione di questa situazione e alle lacune emerse soprattutto nella politica. Un’immagine perfetta della percezione umana e psicologica di questo periodo».
Un grido e  una necessità di rinascita soffocata da un’idea di un paese in mano alle caste e alle organizzazioni criminali di sempre. «Molte scene della clip, con la regia di Francesco Mazzetti, hanno visto la collaborazione di amici musicisti come Massimo Guerra, Daniele Fertili e il romano di adozione romagnola Alessandro Curatolo - spiega l’autore - La scelta di farlo uscire il giorno dell'ennesimo Dpcm non è casuale. Nessuno è innocente, nessuno è privo di responsabilità. Chi è senza peccato scagli la prima pietra. “Liberato” è un sogno scaturito da un incubo».
L’esperienza musicale di Max Casoli nasce nel 1989, in una “cantina” di Gallo di Petriano (Pu): «Era proprio una cantina, dove si faceva il vino, ma dove ci si incontrava anche per suonare insieme». Origini che l'autore e musicista ha voluto mantenere vive nel tempo come azione culturale e creativa e a cui, negli ultimi 5 anni, è ritornato, dopo anni trascorsi alla ricerca di sonorità legate ai diversi progetti musicali e culturali come quello dei Drunkers e di Incerimonia.