“Conclamata Normalità” si pone come un ossimoro in cui il termine Conclamata, che è di solito utilizzato per patologie che hanno evidenza accertata, si accosta a Normalità, che è invece una condizione di sanità comunemente riconosciuta. Proprio in questo riconoscimento condiviso si va a nascondere, nell’intenzione del titolo, una reale “malattia”, forse la più grave proprio perché accettata come norma. Nel disco la norma è minata dalle diversissime ambientazioni dei brani, che spaziano in uno spettro molto ampio di colori e sfumature spesso distanti tra loro. La metafora della normalità ritorna proprio nella possibilità di un equilibrio tra realtà così distanti, ma che trovano una continuità nelle argomentazioni e riescono a formare un unico discorso, che si arricchisce e non limita dalle diverse atmosfere. La forma dell’Hip Hop classico si ritrova nella costruzione di alcune produzioni e nell’attitudine di DonGocò, che al microfono mantiene flow e tecniche per i b-boy, anche quando si addentra su beat vicini alla trap o su arrangiamenti latin. Con questo lavoro il Dongo dopo dieci anni ritorna a lavorare sia in studio che live con musicisti che apportano ricchezza armonica alle produzioni sulle quali l’mc calabrese si distende con un flow quasi sempre serrato, forte dell’estrema attenzione ai contenuti e ai giochi di parole, che da sempre caratterizzano i suoi lavori.
Per quanto riguarda le produzioni, ci sono beat costruiti al computer con strumenti suonati e poi riutilizzati come sampler, beat classici suonati con il campionatore, ma, anche brani completamente suonati,
beat minimali che si pongono come tappeto sul quale raccontare argomenti impegnati.
Conclamata Normalità
DonGocò
Descrizione
Credits
1) Pratiche Inevase (prod. Libberà, chitarra Lorenzo Tarducci)
Quando tieni tutto dentro e non riesci a tirare fuori paure, dispiaceri, i ricordi stessi, si può creare malessere. Nel brano in un’atmosfera intima si affronta questa difficoltà. Allora gli altri possono aiutarci “passando da casa”... e proprio così è nato il disco Conclamata Normalità.
2) This Ability (prod. Brigante)
Cerchiamo ancora di aderire a una normalità socialmente accettata a costo di privarci di parti della nostra identità pur di non risultare anormali? E se “il male mentale è una tematica impopolare”, è possibile creare le condizioni perché nessuno risulti diverso?...
3) Pusherman (prod. Libberà, feat. Libberà)
La cura sta nelle “sostanze” del nostro cervello. L’unica cura viene dall’ organismo stesso che modificandosi produce, o smette di produrre, le sostanze di cui necessita. Le relazioni interpersonali attivano la nostra farmacia interna, questa è una vera cura.
4) Apota (prod. Dirty Blade Beats)
Brano legato ai temi dei farmaci e dell’alimentazione. Apota è un modo un po’ antico per descrivere un scettico, uno che non se la beve.
5) Di sta vita (prod. Dongo&Cò, batteria Matteo Raddi, chitarra Angelo Magnifico, tastiere e basso Simone Medori)
Nonostante tutto la magia della vita, con tutte le sue difficoltà e contraddizioni, non dovrebbe mai smettere di stupire. Più che una guida su come fare questo brano è un augurio affinché si possa custodire un senso di amore per la vita.
6) Sabato 7 Settembre (prod. Dongo&Cò, batteria Matteo Raddi, chitarra Angelo Magnifico, tastiere e basso Simone Medori)
Nota solare su sonorità e ritmi latin, ma, senza prendersi troppo sul serio. Per restare nel mood del disco: allegro...ma non troppo!
7) Cultura (prod. Libberà, chitarra Lorenzo Tarducci)
Brano dal ritmo minimale, con suoni lontani. Così sono le culture, le diverse culture che incontriamo e che possono contaminarci positivamente se siamo capaci di ascoltarle.
8) Nudi (prod. Libberà, feat. Brigante)
Cosa succede se “indossiamo” la cultura? È come se ci dimenticassimo di essere vestiti da abiti che anche se sono nostri non siamo noi. Ci dimentichiamo di essere in realtà nudi.
9) Easy$ (prod. Dirty Blade Beats, synth Libberà)
E sotto i diversi abiti, siamo realmente tutti uguali. È facile anche risalire ai motivi che creano conflitti tra le diverse popolazioni e a furia di scavare trovi il petrolio, e petrolio è soldi e i soldi sono l’unico Dio che può armare la mano di un uomo contro un altro uomo.
10) Qua non è (prod. E cantato Libberà)
Quando c’è una guerra tutto perde di senso, è il tempo del non essere. Questa negazione racconta la negazione per antonomasia, per qualsiasi cosa si combatta chi non ha mai vissuto una guerra non può sapere cosa sia, ma può provare ad immaginare cosa non è.
11) Babebabebabebabe (prod. Brigante, feat. Casa del Crudo)
La musica può essere terapia, può esserlo come strumento espressivo ma soprattutto quando condiviso. In questo brano si trova un campione vocale di Frank Zappa usato come fosse un basso, si evidenzia come il rap e l’arte i genere, può curare soprattutto quando condivisi.
12) Nostre Storie (prod. Dirty Blade Beats, synth Dongocò)
Il disco si apre con “passate da casa” e si chiude con “non è facile aprirsi”.Perché è così difficile aprirsi? Forse per la paura di poter essere solo capiti ma non realmente “sentiti”.
13) Vulera (2000Mo vrs) (prod. Libberà, chitarra Angelo Magnifico)
Una rivisitazione di un brano già presente in “To Do”, primo lavoro solista di DonGocò del 2004. Una dichiarazione d’amore nei confronti della musica e del desiderio di poterla sempre ritrovare lì a fianco, soprattutto al risveglio dai peggiori incubi.
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