"Sete" racconta la necessità di perdere consapevolmente qualcuno, il processo di realizzazione di ciò che significhi tu per me e, soprattutto, ciò che io non posso essere. I ritmi frammentati, organici e pieni di glitch dell'IDM abbracciano perfettamente il mood di questo sentimento: un’aridità dell’anima che diventa incapacità. Tra le crepe del suolo su cui poggiavamo i piedi—simili alle rughe che ci sono venute per esserci comunque vicini—ci troviamo a caderci dentro, perché proprio nel profondo di quelle, c’è una luce che fa da guida.
La sete, simbolo del bisogno vitale più essenziale che, quando la soddisfiamo, il nostro cervello ci inonda di dopamina

Sete
Filippo Poderini
Descrizione
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feat. Kime
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