"Pietas" è il mio ennesimo testamento artistico. Dopo l'EP dello scorso anno avrei giurato di non avere più intenzione di scrivere canzoni, ancora meno un album completo. E invece, dopo aver dedicato gli ultimi mesi a suonare cover e standard jazz, da solo e in compagnia, un mio carissimo amico che è musicista di professione si è preso la briga di venire a farmi visita in questo angolo di Europa, e mi ha aiutato a capire quanto ancora ci fosse da lavorare. È anche grazie a lui che ho riscoperto il gusto della creatività nel senso di mettere le mie idee al servizio di uno scopo.
Questi undici pezzi sono venuti fuori tutti insieme tra metà dicembre e metà gennaio, ed ho pensato di registrarli prima che fossero inghiottiti per sempre dall'oblio o dal troppo lavorarci sopra. Ho preferito fissarli nel momento in cui mi sembravano belli da cantare e suonare così com'erano, non un istante dopo.
Ogni mio lavoro riflette a suo modo le urgenze e le questioni più presenti nel'animo nel momento in cui viene composto. In questo senso "Segni" era un viaggio alla ricerca del vero nella quotidianità, nella realtà che rimanda ad altro. "Le cose semplici" cercava la bellezza nella semplicità. In "Pietas" invece mi interrogo sul senso delle cose, in una ricerca della dignità della vita, e delle possibili obiezioni a essa.
Pietas
Fiordaligi
Descrizione
Credits
Gianluca Petrocchi è: voce, chitarre, basso, piano, tastiere e sintetizzatori.
Alla batteria torna il grande Josu Erviti.
Carlo Petrocchi, la luce dei miei occhi e delle mie orecchie, ha suonato il flicorno tenore in "III Fuoriluogo".
Tutti i brani sono composti, arrangiati, mixati e prodotti da Gianluca Petrocchi.
Mastering a cura di Mercury Mastering.
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