CHI HA BISOGNO DI UNA RIVOLUZIONE?
Questo disco si sarebbe potuto chiamare “I bevitori sanno morire in piedi” o “Brigatisti su Facebook”, che in realtà sono i titoli di due brani scritti per il futuro. Perché il passato non esiste. E’ il nostro peggior nemico come sostiene uno dei movimenti più straight edge del momento, ACTION FOR HAPPINESS (che dà il titolo anche al primo brano dell’album). Pur non essendo particolarmente affetti da salutismo o veganerie varie, un grande atto di felicità sarebbe quello di liberarsi delle tossine del passato, perché la gioia per noi è semplicemente sinonimo di “finalmente”. Come a dire, sciogli le briglie Margherita, il passato fa schifo e tu no. O almeno non più.
Ma un titolo diverso a questo album avrebbe cambiato poco. O troppo, dipende dalla logica o dalla patafisica.
Alla fine il plot narrativo che abbiamo scelto è IL LIBRO NERO DELLA RIVOLUZIONE: anche senza l’ambizione del concept per noi questo lavoro rappresenta la fase immediatamente successiva a Restate Umani.
Un gruppo di persone che decide di restare umano rispetto all’incalzare del conformismo compie un atto rivoluzionario. Come fare un disco, appunto. O farne due. O affrontare un pubblico, un pugile, una storia d’amore, di non amore, una di quelle storie che ti cambiano l’identità e ti fanno “viaggiare intorno al mondo su una Mongolfiera” molto più di quanto si possa fare in un regime di schiavitù dello spirito. O di schiavitù reale, come il lavoro o un matrimonio stanco. Questo disco è un regalo che ci siamo fatti per brindare alla nostra e alla vostra rivoluzione delle coscienze, che farà di voi per sempre dei demoni – nel senso socratico del termine - e mai dei borghesi in pantofole. Perché è così che ci si sciacqua la testa da ciò che è stato o che poteva essere.
Il passato è passato. Il duende rimane. Una rivoluzione non è un colpo di stato. E’ gioia che “esce dalla sua tomba e mi fa bello come te”. E’ una nottata passata a dormire per strada con un cane che ti piscia addosso alle luci dell’alba, per un cuore in frantumi. O per quel passato terribile che ti ha macinato gli anni, la bellezza e la forza di cantare.
il libro nero della rivoluzione
Freak Opera
Descrizione
Credits
Rocco Traisci – voce
Claudio Cesarano – chitarra, voce
Ilaria Scarico – Basso, flauto traverso, voce
Mario Paolucci – chitarra
Dario Patti – violino
Antonio Mosca – Uomo lavagna e personal Jesus
insieme con
Ercole Longobardi – batteria (studio)
Vincenzo Miele – batteria (live)
Giovanni Volpe – batteria (live)
Registrato e missato da Ercole Longobardi
Mastering: Francesco Fontanella
Artwork: Luigi "Muhe" Cozzolino
Ufficio stampa: Metaversus Press&Promo
Dedicato ad Alfred Jarry, Matteo Salvatore, Zdenek Zeman
e a chiunque abbia provato l’ebbrezza della rivoluzione
grazie a Antonio Langella, Francesco Petrucci, Pier Paolo Patti, Catello Celentano, Nicodemo, Complesso di Inferiorità, Pina Cavaliere, I Pennelli di Vermeer, Shak & Speares, Dilis, Happy M.i.l.f., le nostre ma soprattutto le vostre mamme, Marcella e Alice, Regina e Matilde, Marco Gargiulo, Louis Marlowe, Gianni Brera, Ferro 3 e i nostri 1300 e passa creditori a cui dobbiamo altrettanti grazie per il sostegno.
L’amore per uno solo è una barbarie perché si esercita a spese di tutti gli altri. (F. Nietszche)
Noi vi amiamo tutti quanti.
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