Background hip hop e suono analogico si fondono in atmosfere sonnambule per un flusso urban pop.
BALLATE DASPORTO è il nuovo EP di FRIZ, in uscita il 17 aprile per INRI. Anticipato dal singolo Cobalto, il disco si frammenta in sei brani che fondono le radici hip hop del rapper bolognese con le produzioni in perfetta suite analogica di Fed Nance.
In Ballate Dasporto Friz racconta e mette in musica alcuni momenti cardine della sua quotidianità degli ultimi tempi vissuti a Bologna. Arrivato in città ormai quattro anni fa, dopo aver lasciato la provincia e le sue contraddizioni, il rapper si è messo alla ricerca di sé stesso, inseguendo quella faticosa salita fatta di grandi e piccole sfide quotidiane.
“Mi sono ritrovato a lavorare in Piazza Maggiore, in una cucina grande 4mq. Ho conosciuto cuochi e camerieri provenienti da ogni parte del mondo, che mi hanno insegnato come fare le tagliatelle al ragù bolonnaise. Fumavo con loro a fine turno, bevevamo birra dalla stessa bottiglia, mangiando kebab e riso biryani parlando la stessa lingua mischiata. Siamo tutti bahi, che in bangla significa “fratelli”: ognuno ha il suo nome seguito da bahi, io per loro ero Friz bai. Senza l’h perché ho sempre pensato si scrivesse così. Da qui si sviluppano gli episodi, gli aneddoti e le suggestioni che ho messo all’interno del disco”.
Dal punto di vista musicale, Ballate Dasporto mette in luce il background hip hop di Friz, che si sposa alla perfezione con il suono organico degli strumenti e il raffinato lavoro di produzione di Fed Nance. Sopra questi tappeti sonori Friz spreme esperienze di vita che sono il risultato di una stretta relazione con la città. La scrittura è fatta di immagini vivide, che nelle notti sfocate vengono restituite con immediatezza ed emotività all’ascoltatore. Qui si ritrova tutto l’immaginario dell’autore: i portici che filtrano la luce di un cielo stanco, i viali deserti attraversati all’alba guardando il cellulare, solitudini connesse; i regaz del delivery in bici a tutte le ore con gli zaini a forma di cubo in spalla e la laurea in tasca. Tra un precariato universitario e universale e i rapporti nati e finiti prima delle prime luci del sole, Friz racconta la sua Bologna.
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