Il singolo, realizzato con la produzione artistica di Marco Maffei e suonato dallo stesso Giovanni Mastrangelo, insieme a Lucio Pentrella, Antonio Cicoria e Pierpaolo Gaudiano, rappresenta un viaggio musicale nelle riflessioni filosofiche e narrative di Camus, nei turbamenti dell'animo umano di fronte all’esistenza, con un sottofondo fatto di torrido ed insopportabile calore.
Come un parallelismo fra le “città-deserto” delle estati pugliesi (tipo Foggia) e il deserto presente spesso nei suoi libri, il brano mette in musica la voglia di combattere e di affrontare l’assurdo dell’esistenza, definito dallo stesso Camus come “il divorzio tra l'uomo e la sua vita”.
Il progetto musicale (descritto dall’artista):
Alle nebbie parigine e soffocanti di J.P.Sartre ho sempre preferito i cieli abbacinanti e crudi che Camus descrive nel suo libro forse più conosciuto e letto: “Lo straniero”. È un meridione assolato e marino quello che il Nostro descrive spesso nei suoi libri, e questa visione in qualche modo ha forgiato la mia adolescenza e le sue estati sfiancanti. La sensazione d’un deserto crudele e familiare ad un tempo, torbido ma rassicurante, torrido e inevitabile e nello stesso tempo malinconico, come solo l’estate di Capitanata può esserlo.
La mia città, durante gli anni ’80, si spopolava nei primi giorni di giugno con l’arrivo della bella stagione. Una città-deserto fatta su misura per chi rimaneva lontano dalle spiagge, con un senso di solitudine e di calore.
Non posso dimenticare certi pomeriggi estivi della mia memoria, in cui l’unica attività consentita dalla calura era quella di sfogliare pigramente le pagine d’un libro. Camus mi accompagnò in quelle interminabili giornate solitarie e, nell’arsura e nel calore, mi rimane impresso il suo riverbero del cielo sulla lama dell’arabo e l’insostenibile parossismo in cui l’assurdo irrompe per rovesciare per sempre il mondo indifferente e felice di Meursault (lo straniero).
Dal silenzio alla musica, il passo è breve.
Quando Marco Maffei, quasi un anno fa, mi chiese di scrivere un brano, era appunto estate. Non so come, ma a volte la famosa memoria involontaria proustiana può farci rivivere e sentire brani interi della nostra esistenza. È stato quindi il caso o un appiglio fortuito quello che ha generato il ritorno di quella sensazione passata, il riaffacciarsi di quel calore, di quella lieta malinconia che si è tradotta in musica ostile, ma rassicurante, come solo il deserto può essere (di Giovanni Mastrangelo).
Giovanni Mastragelo - Albert Camus
Giovanni Mastrangelo
Descrizione
Credits
Giovanni Mastrangelo – Albert Camus [3:52]
ISRC: IT-WIW-17-00001
Composta da Giovanni Mastrangelo (SIAE), Marco Maffei (BMI), Lucio Pentrella (SIAE)
Editore: RadioSpia Publishing (BMI)
Suonata da:
-Giovanni Mastrangelo: Fretless bass, acoustic piano strings, cajon
-Lucio Pentrella: Electric guitar, acoustic guitar, acoustic piano, cajon
-Antonio Cicoria: Drums, percussions, analog synthesizers
-Pierpaolo Gaudiano: Sax
Dati di pubblicazione:
-Label: RadioSpia
-Data di pubblicazione: 26 aprile 2017
-UPC / Bar Code: 191061466574
-Catalogo: RadioSpia 10
-Genere: Alternative Pop-Rock / Alt jazz – Pop / New Wave – Featuring Bass
-Commenti: Strumentale, basso fretless dominante, suono mixato in surround 7.1 (codificato per essere percepito con un buon sistema di ascolto o cuffie)
-Similitudini artistiche: John Zorn - Marc Ribot - Mick Karn
Credits:
-Foto originale della copertina di Domenico Montino
-Registrato, editato, mixato e masterizzato da Marco Maffei presso i Mastering.it audio labs, fra luglio 2016 e febbraio 2017.
-Produzione esecutiva: Mastering.it audio labs
-Produzione artistica: Marco Maffei
-(C) (P) 2017 RadioSpia – Tutti i diritti riservati
Alcuni strumenti utilizzati nell’opera:
Gretsch drums – Yamaha snare – various percussions – Cardboard cajon – Fretless Mayones Patriot MR5 bass - Fretless Fender Jazz Bass (1962) – 12 strings Yamaha FG260 acoustic gtr – Gibson Les Paul Traditional (2011) electric guitar – Vox AC30 1978 guitar amp - Yamaha Soprano Sax – Acoustic piano Strauss U-832 (1990) – Analog synthesizer Davolisint (1972) - Analog polyphonic synt, made in U.R.S.S. (1979) – Blue, Sennheiser, AKG, (tube) Telefunken microphones - Drawmer, Joemeek, ART and Focusrite preamps - TC, Universal Audio, Urei, DBX, Apple, Waves and Focusrite dynamics - Lexicon, Universal Audio, Yamaha outboards - MOTU ADC / DAC - Apple Logic Pro recorder and editor. Mixed in 7.1 surround sound with Mastering.it hybrid digi-log technology.
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