Fan

Fan

go-Dratta

2024 - Elettronica, IDM

Descrizione

“Fan” è il nuovo album di go-Dratta, compositore di musica elettronica con una solida formazione classica, nato e cresciuto a Palermo, sin dagli inizi nella sua produzione unisce uno spiccato gusto nel far incontrare i suoni contemporanei dell’elettronica – versante bass/idm – con la musica tradizionale e folk del Mediterraneo.

“Fan” – in uscita per Stellare – prosegue proprio lungo questo asse di ricerca e si presenta come un lavoro che sfida le convenzioni, con l’ambizione di ribaltare idealmente la mappa delle influenze sonore di go-Dratta, svelando ancor di più la sua fascinazione verso le scale tradizionali e le sonorità etniche.

Una mappa è proprio quella che campeggia sull’artwork dell’album, una mappa su cui però le distanze non sono misurate sulla distorsione di Mercatore, appiattite da una prospettiva eurocentrica, ma sulla comunanza sonora che collega culture apparentemente distanti, con l’idea di trasformare il nord e il sud in concetti fluidi e dinamici.

Sette brani che riflettono le similitudini ritmiche e melodiche che attraversano continenti e secoli, rivelando una connessione profonda e universale tra le tradizioni musicali. Dalla Turchia al Nord dell’Africa, passando per il medio-oriente e l’Asia fino alla Sicilia naturalmente, territori che go-Dratta, grazie anche al suo lavoro di compositore e sound designer per festival di arti performative, ha avuto modo di conoscere ed esperire.

Nel vortice ipnotico di “Tamam” si incontra così il suono del darbouka, il classico tamburo a calice egiziano, che sostiene tutto il beat, ma anche le note acide e psichedeliche scandite da un marranzano siciliano suonato da AcquAria, alias del musicista Vincenzo Castellana; “Tunis” è una danza dionisiaca che nasce da sessioni di improvvisazione, ricerca e sperimentazione avvenute assieme a dei musicisti locali proprio nella capitale della Tunisia durante il JTC (le giornate teatrali di Cartagine); in “Scuru” synth sincopati e intrecci armonici guidano l’ascolto senza lasciare punti di riferimento, con un ritmo mefistofelico che traccia la rotta la città di Palermo e il mondo arabo. In brani come “Lanka” e “Serra” fanno la loro comparsa strumenti a corda tipici dell’Asia, come il santur iraniano e la chitarra vietnamita a 10 corde, mentre “Asmani” è l’urlo di una voce civile innocente vittima degli orrori della guerra che non viene ascoltata: i synth cercano di esprimere la trappola, il serpente incantatore, mentre un tamburo a cornice rappresenta il respiro della persona che cerca di salvarsi.

“Fan” si rivela più di un semplice album: è un manifesto audace che celebra la diversità musicale del mondo, spingendo i confini dell'esplorazione sonora e dimostrando la forza primitiva e unificante del ritmo.

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