Canzoni per giovani adulti

Canzoni per giovani adulti

Granato

2022 - Rock, New-Wave, Electro

Descrizione

New wave e tematiche sociopolitiche
“Canzoni per giovani adulti”
è il nuovo album in bilico fra elettronica, rock e pop dei
GRANATO
«Parliamo di situazioni reali tenendo conto del contesto storico, economico e sociale nel quale viviamo, governato da un neoliberismo incarnato dal capitalismo globalizzato»

Un calderone new wave dove convivono tanto i CSI quanto i Bluvertigo, tanto i Kraftwerk quanto i Baustelle, passando per Battiato, Matia Bazar, Massive Attack, Sonic Youth e Radiohead: è così che potremmo definire, musicalmente, “Canzoni per giovani adulti”, secondo album dei Granato in uscita per Aventino Music.
«La veste musicale del disco è sostanzialmente rock, elettronica e a tratti pop. I brani sono caratterizzati per la maggior parte da forme che partono dall’idea di canzone, ma che trovano la quadra in maniere diverse, alternative e cangianti. Ogni brano ha una vita a sé, una sua essenza, una propria personalità ma, allo stesso tempo, il disco conserva una omogeneità di veduta».
Scritto, arrangiato e prodotto da Francesco Bianco (voce, chitarra ed elettronica), Alessandro Cicala (chitarra ed elettronica) e Dario Giuffrida (batteria, elettronica, mixing e mastering) quando ancora in trio, prima che il batterista lasciasse la band, “Canzoni per giovani adulti” è un lavoro variegato ed eterogeneo, che passa dai ritmi quasi dance di “La camera di Viola” a brani intimi come “Di nuovo”, dai territori più vicini al rock di “La giostra” all’elettronica di “Enter price”.
I testi dei brani dell’album, dalla forte critica sociale, seguono un unico filo conduttore: la descrizione del mondo che ci circonda alla maniera del realismo; i brani di “Canzoni per giovani adulti” parlano di situazioni reali tenendo conto del contesto storico, economico e sociale attuale, governato da un neoliberismo incarnato dal capitalismo globalizzato.
«Nonostante si parli di realismo, ciò non vuol dire che si raccontino storie, fatti accaduti o novelle con personaggi definiti: si parla di esperienze reali, ma generalizzate, a tratti simboliche».
Una delle tematiche che emerge in alcuni brani e che, quindi, fa da lieve collante, è l'idea di libertà, concetto attualmente abusato, come le libertà fittizie narrate ne “Il tempo libero”: quanto sono eterodirette dalla società in cui viviamo anche le nostre scelte più intime e personali, come quella di decidere in che modo trascorrere il proprio tempo libero?
«Diversi testi affrontano questo argomento, in modo più o meno diretto: abbiamo cercato di guardare al tema della “libertà” da prospettive diverse, osservandolo nelle tante incarnazioni che assume».

“CANZONI PER GIOVANI ADULTI”
descritto dai Granato
La camera di Viola
“La camera di Viola” è il primo singolo estratto dal disco e racconta una storia, una breve parentesi nella vita di un’adolescente che si trova a dover mettere in discussione se stessa, compreso il proprio corpo, per cercare di affermare la propria esistenza, la propria personalità, la propria individualità. È l’allegoria di uno stato esistenziale che, nella nostra società di massa e consumistica, non esclude nessuno. Tutto è reificato, mercificato e venduto; nulla sembra appartenerci davvero, neanche il nostro corpo: la vendita pare essere l’unico assunto che ci rende uomini vivi. “La camera di Viola” è, insomma, una riflessione sull’alienazione. È un brano tanto introspettivo e scuro quanto coinvolgente ed energico, con una strofa rarefatta che fa da apripista a un ritornello che entra in testa dal primo ascolto e che non puoi non cantare. Echi della new wave anni ’80, in bilico fra l’elettronica e la dark; intuizioni pop di stampo dance: fra i Bluvertigo di “Zero” e il cantautorato dei Baustelle, fra il Battiato di “La voce del padrone” e il kraut dei Matia Bazar di “Fango”. Lanciato in esclusiva sulla rivista Tuttorock, il brano ha ricevuto un buon successo di pubblico.

“La camera di Viola” su Youtube
youtube.com/watch?v=_nvk_cX…

Il tempo libero
“Il tempo libero” affronta diverse tematiche: è una riflessione sulla libertà, compiuta attraverso l’osservazione di una delle tante libertà di cui pensiamo di godere quotidianamente, quella, appunto, del tempo libero. Quest'ultimo viene legato al tema del consumismo: la nostra necessità di tempo libero viene utilizzata ormai soltanto come un ulteriore momento di consumo. Tempo libero e lavoro sono essenzialmente legate: per questo il protagonista del brano è un lavoratore (un impiegato, un operaio, un professionista, non fa molta differenza) alle prese con la ricerca del modo migliore per consumare il suo tempo libero. La storia ha un esito grottesco. La veste musicale del brano crea uno scontro con i contenuti del testo. È un brano molto ritmato e veloce, breve e leggero, fra il rock, il punk e la wave. La melodia della voce è molto orecchiabile ed ha un tono quasi canzonatorio. Una versione alternativa di “Il tempo libero”, registrata dal vivo al Villaggio Globale di Roma, è uscita sia su tutti gli store digitali che in video su Youtube.

“Il tempo libero” live @ Villaggio Globale su Youtube
youtube.com/watch?v=RJ2rClz…

La giostra
“La giostra” è il secondo singolo estratto dal disco ed espone una considerazione su come ogni momento della nostra esistenza sia pervaso dalle logiche di mercato, come, ad esempio, anche “nei miei biscotti”, come dice il testo (cosa ovvia, d’altronde), è raro mangiare dei biscotti senza marchio. L’ideale protagonista del brano mostra l’assenza, mentale e spirituale, di una persona media, non molto diversa da noi: sul divano, davanti alla TV, guarda dal di fuori il mondo privatizzato che non gli appartiene; con un click esprime il suo voto e di ciò si accontenta. Il pezzo ci porta verso territori più vicini al rock, senza abbandonare le sonorità new wave ed elettroniche che caratterizzano i Granato. Il brano ha un andamento deciso, rock, con un delicato riff di chitarra e un cantato che va dai toni bassi a note abbastanza acute. Nella parte centrale trova spazio una momentanea sospensione, atmosfere intense che permettono qualche secondo di respiro, per poi ripartire con l’andamento iniziale. L’apporto dell’elettronica è sempre presente. Il videoclip del brano è stato lanciato in anteprima esclusiva sulla rivista SentireAscoltare.

“La giostra” su Youtube
youtube.com/watch?v=P3cua-N…

Di nuovo
Non tutti i brani dell’album insistono sugli aspetti indicati sopra. “Di nuovo” è un brano intimista, psicologico; affronta il discorso in una maniera forse diametralmente opposta rispetto agli altri brani: parla del ricordo della fine di un amore, del tempo che passa; è una riflessione sulla condizione attuale del protagonista, affrontata con un approccio esistenzialista. Dal punto di vista musicale, il brano è basato su un lungo giro armonico suonato in arpeggio dalla chitarra e conserva un andamento pacato e un’atmosfera sognante che porta alla coda finale nella quale il brano si apre con un riff della chitarra. “Di nuovo” vede la collaborazione con Giuseppe Galato, che ha prestato la sua potente e raffinata voce al brano. Una versione alternativa di “Di nuovo”, registrata dal vivo al Villaggio Globale di Roma, è uscita sia su tutti gli store digitali che in video su Youtube.

“Di nuovo” live @ Villaggio Globale su Youtube
youtube.com/watch?v=UEwogqs…

Complessità
L'idea della complessità del mondo spesso viene percepita come una coltre che non è possibile dissipare, una complessità non spiegabile. Ciò porta al fatalismo, all’accettazione del mondo così com’è. Il mondo è certamente complesso, ma ogni cosa è spiegabile, la situazione in cui siamo (“non ci riconosciamo, non ci stringiamo le mani”) è spiegabile. “Complessità” è un brano dal carattere elettronico, in gran parte strumentale, in cui, dopo una lunga preparazione dal ritmo ballabile animata da un arpeggio di chitarra, si apre una melodia suonata dalla chitarra. Al centro del pezzo troviamo un momento in cui la dinamica si abbassa e trova spazio un’atmosfera molto eterea, ma sempre cadenzata da un nuovo arpeggio, che conduce ai pochi versi cantati del brano, dopodiché tutto esplode su un nuovo fraseggio di chitarra che porta il brano alla conclusione.

Enter price
Quanto ci costa la libertà che abbiamo? Quanto ci costa il mondo nel quale viviamo? Il testo di questo brano è molto complesso, a tratti criptico. Insiste su alcuni aspetti della libertà, di come attualmente la viviamo, del modo in cui è arrivata fino noi e di come viene interpretato questo concetto dalle persone e dagli stati. Un breve excursus sul dopoguerra in Italia e qualche parola sulle ambiguità dello sviluppo italiano da quegli anni in poi. La musica di questo pezzo è molto particolare: la voce è completamente elaborata al vocoder e l’andamento è molto ritmato; i due ritornelli sono semplici ma raffinati e la coda esplode in un riff rock; il sound è, in generale, elettronico.

In macchina
“In macchina” parla del rapporto fra l'uomo e la macchina. Dall'idea di macchina come automobile, si passa a quella della macchina in senso lato e ideale. All'inizio si parla in maniera generica dell'inconsapevolezza di tutti noi nel partecipare all’inquinamento nel quale noi stessi siamo soffocati e della nostra vita immersa nel ferro e nella plastica, principali materiali di cui sono fatte le macchine. Successivamente, la macchina viene idealizzata: anche il modo di fare politica e il nostro modo di vivere è ad immagine delle macchine. La musica di questo brano ha una sonorità più grezza rispetto agli altri brani, ma non di meno partecipa all’andamento generale del disco con idee particolari. Le chitarre formano un tappeto alla Sonic Youth e la batteria elettronica crea ritmi non comuni. Il pezzo si apre poi su di un riff “doppio”, in cui le chitarre si incrociano, continuando a supportare la voce, che rimane su toni abbastanza acuti.

Grano
“Grano” è una preghiera profana. La Piana del Sele viene presa come esempio, fra i tanti, dove avviene un intenso sfruttamento dei lavoratori agricoli e in cui vengono utilizzate immense quantità di sostanze inquinanti dalle aziende di produzione agricola. Al santuario che guarda la Piana, chiediamo di fare un miracolo: purificare l’aria e la terra. La forma di preghiera non riguarda la religione, bensì la spiritualità. La deriva materialista, funzionalista, nominalista, scientifica, tecnicista del nostro mondo, sta portando all’annichilimento della naturale spiritualità dell’uomo. Dal punto di vista musicale, il brano ha un andamento abbastanza lento e molto delicato. Abbiamo avuto la fortuna di continuare la nostra collaborazione con Rosanna Salati, che ha fatto per noi qualche intervento in questo brano. È un pezzo molto complesso, tanto da poterlo dividere in due parti. La prima parte è basata su un breve riff di chitarra che si alterna a parti cantate molto eteree, che ricordano alcuni tratti dei Massive Attack, e a momenti caratterizzati da chitarre acustiche e cori femminili; questa prima parte termina nell’inciso finale, in cui la voce alza il tono seguita dalle chitarre e dalla batteria. D’improvviso silenzio, e inizia la seconda parte, caratterizzata da uno scuro tappeto sintetico e un arpeggio alla chitarra. Il cantato, qui, è molto dolce e quasi salmodico e raggiunge il picco nel finale lasciando posto ad un fraseggio di chitarra che fa esplodere il brano, finale dal carattere molto floydiano. La voce femminile fa da contrappunto per tutta la seconda parte.

Credits

I Granato sono: Francesco Bianco e Alessandro Cicala.

Francesco Bianco: Voce, chitarra, sintetizzatori, programmazione elettronica.
Alessandro Cicala: chitarra elettrica, chitarra acustica.
Dario Giuffrida: batteria acustica ed elettronica, basso elettrico, programmazione elettronica.
Giuseppe Galato: voce su "Di nuovo", seconda voce su "Il tempo libero".
Rosanna Salati: coro e seconda voce su "Grano".
Veronica Giuffrè: archi su "La camera di Viola".

Prodotto da Francesco Bianco, Alessandro Cicala e Dario Giuffrida.
Registrato a Roma presso "Underground studio" da Granato e Dario Giuffrida.
Mix e mastering: Dario Giuffrida.

Immagine di copertina: "le Toille" lastra d'acciaio, ossidata con acidi e dipinta ad olio con inserti di stoffa; opera di: Ilaria Paccini.
Foto di copertina: Studio Giano.
Grafica: Alessandro Risuleo.

Aventino music ℗ & © 2021

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