Kairos

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Il Canto della Città Ibernata

2012 - Strumentale, Psichedelia, Post-Rock

Descrizione

Guida all'ascolto:

.02 X Agosto (X Agosto, Giovanni Pascoli)

San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.

Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!

.03 À rebours (À rebours - Joris-Karl Huysmans)

Così, senza muoversi di dov’era, senza fare un passo, Des Esseintes compendiava in un minuto, in meno ancora, le sensazioni che gli avrebbe dato un lungo viaggio di mare. Il piacere di spostarsi, questo piacere che non esiste insomma che grazie al ricordo e quasi mai nel presente, nell’atto del viaggio, egli lo godeva in pieno, a suo agio, senza fatica, senza arrabattamenti, in quella cabina dal disordine voluto, dall’arredamento provvisorio, posticcio quasi, che si accordava benissimo col poco tempo che vi restava, il tempo dei pasti; e che era in contrasto con lo studio: un ambiente, questo, definitivo, ordinato, stabile, fornito del necessario per vivervi a lungo in pantofole.

Muoversi gli pareva del resto inutile se la fantasia può, come stimava, facilmente supplire alla plebea realtà dei fatti.

.04 Macbeth (Macbeth - William Shakespeare)


Se tutto fosse fatto, una volta fatto, allora sarebbe bene che fosse fatto presto: se l'assassinio potesse arrestar nella rete le conseguenze, e con la cessazione di esse assicurare l'esito, sicché questo solo colpo fosse il principio e la fine del mio atto, qui, qui soltanto, su questo banco, su questa secca del tempo noi arrischieremmo, con un salto, la vita futura. Ma in casi come questo, noi abbiamo da subire un giudizio anche qui: giacché noi non facciamo che insegnare opre di sangue, le quali, appena insegnate, finiscono per punire il maestro. Questa giustizia dalla mano imparziale porge alle nostre labbra stesse la miscela del nostro calice avvelenato.

[....]

Io, per pungere i fianchi del mio disegno, non ho altro sprone che l'ambizione, la quale balza in sella con un salto troppo lungo e ricade dall'altra parte...

.05 Alcyone (''Il vento scrive'', ''L'ala sul mare'' e ''Il vulture del sole'' - Gabriele D'Annunzio)

Su la docile sabbia il vento scrive
con le penne dell'ala; e in sua favella
parlano i segni per le bianche rive.

Ma, quando il sol declina, d'ogni nota
ombra lene si crea, d'ogni ondicella,
quasi di ciglia su soave gota.

E par che nell'immenso arido viso
della pioggia s'immilli il tuo sorriso.


Ardi, un'ala sul mare è solitaria.
Ondeggia come pallido rottame.
E le sue penne, senza più legame,
sparse tremano ad ogni soffio d'aria.

Ardi, veggo la cera! E' l'ala icaria,
quella che il fabro della vacca infame
foggiò quando fu servo nel reame
del re gnòssio per l'opera nefaria.

Chi la raccoglierà? Chi con più forte
lega saprà rigiugnere le penne
sparse per ritentare il folle volo?

Oh del figlio di Dedalo alta sorte!

o Gloria, o Gloria, vulture del Sole,
che su me ti precipiti e m'artigli
sin nel focace lito ove m'ascondo!

Levo la faccia, mentre il cor mi duole,
e pel rossore dè miei chiusi cigli
veggo del sangue mio splendere il mondo.

Lungi dal medio limite si tenne
il prode, e ruinò nei gorghi solo.

.06 Delirio Occidentale

Il pezzo è stato composto in seguito al disastro nucleare di Fukushima Dai-ichi ed è ad esso ispirato.

Credits

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