Dopo l’entusiasmo suscitato dal singolo Rasta Soldiers, gli Indubstry pubblicano il loro album d’esordio “PUSH” per l’etichetta Suonivisioni. Le atmosfere sono quelle annunciate dal singolo: sonorità che attraversano in maniera trasversale la ritmica in levare della tradizione jamaicana, su cui si incastrano ad arte escursioni Dub e massicce dosi jungle. I testi affrontano con liriche dirette tematiche territoriali e globali, come l’emarginazione sociale, il dramma dei bambini soldato, l’omologazione a discapito dell’affermazione della propria unicità individuale, usando come chiave di lettura la dialettica Rastafari, votata alla resistenza e alla positività. L'utilizzo della lingua inglese conferisce un respiro più ampio ed una dimensione più globale alla diffusione del messaggio contenuto nei testi; fa eccezione “Asse Mediano”, l’unico testo in lingua Napoletana, che, raccontando un frammento di quotidianità, evidenzia le problematiche che derivano dalla politica del proibizionismo. La produzione artistica è affidata ad uno dei produttori più affermati della scena reggae-dub italiana ed europea: Madaski, un nome che non ha bisogno di presentazioni, che ha sapientemente dosato gli ingredienti presenti nelle tracce, sviluppando un prodotto che ha acquisito una chiara connotazione internazionale. Il disco è stato registrato da Luigi Esposito c/o Scere Aram Studio, missato da Madaski e Mauro Tavella c/o Dub the Demon Studio e masterizzato da Simone Squillario. Nell’album spiccano le collaborazioni con: Marcello Coleman (ospite a Sanremo con gli Almamegretta) in Rasta Soldiers; Michele Acanfora (Jovine) trombe in Lies; Paolo Parpaglione (Africa Unite, Bluebeaters) Sax in Absolutely. Il progetto grafico dell'album è stato affidato a Francesco “Paura” Curci (Videomind).
COMMENTI