BLUE

BLUE

IRuna

2021 - Cantautoriale, Jazz, Indie

Descrizione

Esce il 3 dicembre per Artist First, BLUE, il primo album di IRUNA, preceduto dai singoli Amico mio e Selva.
Raffinato, elegante e profondamente maturo. Sono i primi tre aggettivi che vengono in mente dovendo riassumere l’opera prima dell’artista metà italiana metà sudamericana.
Blu è un disco politico che parla d’amore.
Passa con facilità da temi contemporanei, profondi, sociali a quelli più personali e introspettivi, senza dimenticarsi di approfondire le relazioni umane.
Dentro BLUE c’è tutta Irene, ma c’è anche tutto il nostro tempo e come lo stiamo attraversando. Le storie di Irene sono le storie di un’intera generazione che fa i conti con i cambiamenti climatici del mondo e quelli più introspettivi. Tutto questo, tenuto insieme da una produzione a metà tra il gusto tropicale e la tradizione classica del cantautorato italiano, con l’elettronica a fare da collante.
Il disco si apre con Amico mio, primo singolo estratto, che affronta il tema della sostenibilità, del cambiamento climatico e delle scelte etiche. Segue Solo parlare, che dà voce a sentimenti come l’incomunicabilità, le relazioni al capolinea che tratteggiano gli umori della nostra quotidianità.
Blue è il pezzo che dà il nome all’album ed è forse quello più introspettivo, dove IRUNA mette a nudo la sua malinconia e solitudine, affrontate però con una dolcezza molto delicata. In questo è il pezzo autobiografico per eccellenza.
Morbido è il titolo perfetto per questo brano allegro e leggero, che spezza in due il disco dando una pennellata di colore chiaro. Con Lupi si torna a parlare di relazioni, della volontà di non perdere se stessi anche stando con qualcuno, conservando la propria individualità a tutti i costi.
Il palombaro può essere considerato l’intermezzo musicale dell’album, dove IRUNA più che cantare recita dei brevi versi, quasi come fosse un preghiera
Selva affronta il tema del femminismo e del ruolo della donna nella società contemporanea, ed è anche il pezzo con cui IRUNA ci parla delle sue origini latine. Chiude l’album Bentornata, una ninna nanna (che IRUNA si autodedica) sul perdersi e ritrovarsi.
BLUE è un album sincero in cui IRUNA si mette sinceramente a nudo, senza provare a dissimulare le proprie fragilità o a nascondere le proprie ombre.
È un disco colorato ed emotivo, che non si vergogna di niente. Blu è il colore con cui IRUNA identifica uno stato d’animo che è la malinconia, ma è anche un riferimento a cose che le piacciono:gli uccelli dalle piume multicolor, Joni Mitchel, il blues, il “Feeling blue” di Desmond, il mare, il “Mood indigo” di Ellington e molti standard jazz dove qualche voce dolce-amara prendeva spazio in questo limbo umorale, per cullare e lasciarsi cullare.
Blu è lo spazio in cui IRUNA è riuscita ad accettarsi e quindi è uno spazio di enorme libertà in cui sperimenta, si scopre, si racconta. In un mondo che impone sempre e solo l’ostentazione della felicità, del successo e della spregiudicatezza, Irene inverte il paradigma e da spazio alle fragilità umane. Le dichiara senza timore e invita l’ascoltatore a dichiararsi.
TRACKLIST
Amico Mio
“Amico mio” parla di sostenibilità e amicizia; è un pezzo ironico ma anche molto tagliente, che affronta il tema del conflitto ideologico difficile da inquadrare, usando l’escamotage di un dialogo interiore su due amici che non si comprendono più. Quand’è che le scelte etiche, virtuose e di stile di vita sostenibile portano ad una polarizzazione del dibattito e diventano un pretesto per giudicare l’altro? Questa è la domanda che IRUNA pone a chi ascolta.
È una delle canzoni con più influenza tropic/latina del disco e anche una delle più allegre nonostante l’argomento trattato
Solo parlare
Il pezzo parla dell’incomunicabilità di due persone che si sono appena lasciate, a cui manca quella quotidianità condivisa fatta di piccole cose.
Solo parlare è la ballad dell’album dalle vibes invernali.
Blue
Il tema del testo di “Blue” è la tristezza, l’isolamento, la solitudine ma la capacità di saperli voler affrontare con dolcezza ed ironia.
È un tema molto attuale nel periodo storico che stiamo attraversando con gli effetti e le conseguenze della pandemia: c’è stato un forte incremento di casi di depressione, dell’uso di alcool e droghe leggere. La canzone è nata - e ne parla - da una serata triste, a casa, e della voglia di abbandonarsi a questa sensazione di tristezza.
È una ballad anni ‘60 sconsolata ed ironica, i cori scelti nell’arrangiamento rinforzano ancora questa ironia verso la tristezza.
Non è oscura o dolorosa: la tristezza è una condizione legittima e valida come tante altre, da abbracciare, accettare e poi lasciar andare.
Morbido
Morbido è uno dei pezzi più giocosi e jazzy del disco. Scritta dopo una one-night stand molto simpatica. Al centro c’è l’incontro di due persone che si trovano entrambe in un momento di necessità e emotiva e affettuosa, Morbida è la sensazione dell’abbraccio e dei due corpi che si sommano in una tenerezza momentanea che non ha pretese di consequenzialità.
Lupi
Cosa c’è di più romantico dello stare da soli, ma insieme? Il pezzo parla di disagi relazionali, di voler stare insieme senza perdere se stessi, con l’idea di essere dei lupi che sanno rincorrersi, starsi accanto ma stando soli; è un pezzo romantico, che parla della ricerca dell’altro - anche qui è presente il tema dell’accettazione delle reciproche stranezze, dei reciproci disagi e personali follie che ci rendono unici, ma di fatto simili e parte di un tutt'uno. L’idea è di paragonare due lupi che si scoprono e si rincorrono in un bosco, ognuno con le proprie diffidenze e con i canini ben in vista, ma che si cercano ululando entrambi alla stessa luna, ai rapporti non convenzionali.
Il palombaro
Questo intermezzo è stata una sperimentazione testuale e sonora. Il palombaro con la sua corazza si ripara dal mondo e dal sentire - e allo stesso tempo si espone al rischio di ritrovarsi in fondo al mare, collegato alla terra e alla realtà solo da un tubo da dove passa l’ossigeno. È una figura affascinante, misteriosa: una sorta di funambolo tra i mondi, immerso nella sconfinata incognita del mare, dell’acqua. La voce di IRUNA quasi recita alcuni versi, più che cantarli. Come un manifesto o una preghiera.
Selva
Il tema di “Selva” è la femminilità non conforme, il rapporto con la natura e il suo mistero.
Il pezzo parla della difficoltà nel trovare un rispecchiamento nel ruolo di donna socialmente attribuito, soprattutto come donna non italiana. ‘Scura’ in questa canzone vuol dire non solo il colore di pelle ma anche il rifiuto della precisione, dei canoni, del dover rispondere a un ideale maschile, della società e che si possa invece rivendicare il diritto a essere scomode, scure, mutevoli, umorali e autentiche rispetto alla propria natura ed essenza - senza vivere costantemente nel confronto con ciò che gli altri vorrebbero che fossimo.
Bentornata
L’idea del pezzo in origine era una dedica ad una ragazza troppo giovane per volersi bene, che dopo essersi buttata nel mondo ed essersi persa, torna in sé, ritrovandosi. Quella ragazza è IRUNA ma è un’intera generazione di donne che vive questa forma di spaesamento, di dissolvenza nel mondo e del mondo. Mettersi a fuoco, spesso, presuppone un periodo in cui non si riesce a mettere a fuoco nulla.
Un brano un po’ sognante e orchestrale sul dire a sé stessi “bentornat*” dopo un periodo personale buio.

Credits

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