Jet Set Roger & the reindeers – In the bleak midwinter

Jet Set Roger & the reindeers – In the bleak midwinter

Jet Set Roger

2022 - Folk, Swing, Rock d'autore

Descrizione

A quattordici anni dal primo volume, Jet Set Roger torna con la sua band natalizia e un nuovo album di classici della stagione. Il disco è composto per metà da brani mai incisi prima e per metà da canzoni già pubblicate nel precedente “It’s Christmas in the jet set”, ma completamente riarrangiate.

La band è arricchita da nuovi membri, che ampliano la tavolozza di colori aggiungendo elementi swing e folk, e una ritmica più serrata e precisa che mai. Il classico show del cantautore bresciano di origini londinesi, ormai giunto alla soglia dei venticinque anni di repliche, trova finalmente posto in una pubblicazione discografica che colma le passate lacune.

L’approccio è quello “basso” e scanzonato di sempre, studiato per ricreare una sorta di luogo senza tempo, che potrebbe essere una taverna nella campagna inglese del 1600, così come un piccolo club Off-Broadway degli anni Cinquanta del Novecento. Il repertorio varia dai brani di tradizione medievale ed elisabettiana, a quelli di epoca vittoriana, fino allo swing degli anni Trenta e al pop degli ultimi decenni. Gli arrangiamenti corali danno la consueta dose di calore, come un buon bicchiere di vin brulè in una fredda notte di mezzo inverno.

Non perdete questo nuovo album delle renne di Jet Set Roger!


E adesso un po’ di storia e varie curiosità sul progetto

Le Christmas carols
Il significato della parola carol risalirebbe al francese antico “caroller”, che significa danzare in cerchio.
Le carole erano infatti in origine delle danze, non delle canzoni. Il canovaccio musicale veniva usato come base per qualsiasi verso che vi si adattasse. Questo spiegherebbe come mai i testi delle Christmas carols sono stati in gran parte aggiunti nel XIX secolo, mentre quasi tutti i testi originali sono stati persi.
Ma procediamo con ordine: nel XIII secolo, quando queste danze fiorirono, la chiesa non le vedeva di buon occhio, ritenendole eccessivamente libertine. Esse sopravvissero per qualche tempo nei villaggi di tutta Europa, ma gradualmente scomparvero.

Permasero invece in Inghilterra, dove Enrico VIII prima e sua figlia Elisabetta poi, grandi amanti della musica e della danza, e strenui limitatori del potere della Chiesa (è sotto Enrico VIII che il Parlamento promulga il primo Act of Supremacy), diedero rifugio e stimolo a molti musicisti.

Solo l’oscurantismo portato da Oliver Cromwell dopo il periodo elisabettiano riuscì ad avere ragione di queste canzoni, facendole scomparire insieme al teatro e a tutto ciò che vi era di allegro nella vita degli inglesi.

Sotto il regno della regina Vittoria le carole ricomparvero, in gran parte rese inoffensive sia da testi di argomento religioso che furono giustapposti sia dal fatto che ormai non erano più delle danze sfrenate, ma solo delle canzoni.

Fior di compositori si sono cimentati nei secoli con questa formula musicale derivata dal medioevo: da Cutting a Haendel, da Mendelssohn a Mozart, fino a Holst.

Dall’800 la loro popolarità è sempre stata molto vasta e il rituale di gruppi di giovani cantanti che girano per le strade proponendole ai passanti è ancora vivissimo.

Il disco (ovvero JET SET ROGER racconta)
Sono ormai più di vent’anni che organizzo a Brescia, la mia città, uno spettacolo basato sulle Christmas carols. L'obiettivo mio e dei musicisti, che di anno in anno mi hanno affiancato nel progetto, è sempre stato quello di ricreare l’atmosfera profana tipica delle carole delle origini.  
Amando molto queste composizioni, ma aborrendo l’opera di sincretismo portata avanti dalla Chiesa su di esse (non fosse altro per la scarsa qualità del risultato), ci siamo concentrati sullo spogliarle dalle loro vesti sacre, scegliendo un approccio il più possibile “basso”, da taverna.
Abbiamo cercato di escludere dal repertorio le canzoni dai testi più pesanti, o almeno di non inserire le strofe più mielose, recuperando ove possibile i testi originali. 

Ho riarrangiato i brani tenendo come riferimento lo schema della ballata folk, evitando l’approccio “virtuoso”, e la scelta più coerente in studio ci è sembrata quella di registrare in presa diretta, limitando al minimo le sovraincisioni.
L'altra faccia dello spettacolo - e di questo secondo capitolo discografico da esso tratto - è rappresentato dalle Christmas songs, ovvero le canzoni natalizie americane nate tra Hollywood e Broadway negli anni dello swing, e affermatesi poi su scala planetaria. Qui la scelta è stata guidata soprattutto dall’evitare i brani più abusati, facendo scoprire al pubblico qualche perla meno nota di questo repertorio vastissimo. 

La band
Del nucleo originale delle Reindeers è rimasta oggi solo Kika Negroni, renna punk e fedelissima fin dal 2004 (prima di allora i miei show di Natale erano generalmente solisti, con qualche ospite a raggiungermi sul palco, a seconda della circostanza).

Kika è il cuore della band, e la verve teatrale che porta sul palco è ciò che ha permesso alla band di superare anche i momenti più tetri e faticosi, dando sempre e comunque il meglio al nostro pubblico.

Negli anni i collaboratori sono andati e venuti, ma Davide Mahony e Angela Kinczly sono nel gruppo ormai da più di una decade (Davide dal 2007, se non erro, e Angela dal 2010). Con loro condivido le origini irlandesi e ungheresi, nonché un forte sodalizio musicale cementatosi negli anni e, senza nulla togliere agli altri, qui si parla di due fuoriclasse: due musicisti completi e versatili, che ogni volta mi stupiscono per la grande inventiva e per la precisione e lo spessore dell’esecuzione.

Gli ultimi a salire su questo rutilante caravanserraglio sono stati i fratelli Carraro, che dal 2019 sono l’ossatura della mia band in tutte le sue incarnazioni: sia che si tratti degli spettacoli tratti dai concept album, che del cabaret show, oppure del concerto di Natale, per l’appunto.
Credo che i brani del songbook americano di questo disco abbiano molto beneficiato del loro approccio swing e della loro notevole perizia, ma anche nella sezione tradizionale il loro tocco folk ha dato un contributo determinante, ampliando di molto la paletta di colori che avevamo a disposizione. 

In questo secondo album di Jet Set Roger & the Reindeers abbiamo deciso insieme di includere tutti i brani del repertorio che si sono aggiunti dopo il 2008, data di pubblicazione del primo capitolo, e in aggiunta abbiamo voluto reinserire tutti quelli il cui arrangiamento è variato significativamente con l’ingresso dei nuovi membri di questa famiglia allargata. 

Spero che vi divertiate ad ascoltare questo disco quanto noi ci siamo divertiti a farlo.

Buon Natale
Jet Set Roger

Credits

Musicisti:
Jet Set Roger (Santa) – Voce, pianoforte, chitarra elettrica, tastiere
Angela Kinczly (Vixen) – Voce
Kika Negroni (Rudolph) – Voce
Davide Mahony (Prancer) – Basso, percussioni
Nicola Carraro (Blixen) – Chitarra acustica, chitarra elettrica
Mauro Carraro (Donner) - Batteria

Cover art di Aleksandar Zograf
Artwork e grafica di Luca Ducoli
Fotografie di Roberto Covre (Roger), Tulasi Da Prato (Angela, Kika e Davide), Giancarlo Brunelli (Nicola e Mauro)
Prodotto da Roger Rossini e Marco Franzoni
Registrato, mixato e masterizzato da Marco Franzoni presso il Bluefemme StereoRec di Montirone (BS)

Contatti: https://snowdonia.bandcamp.com; www.facebook.com/jetsetrogerofficial

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