Siamo felici di presentarvi Un rifugio per la notte, il nuovo disco di Jet Set Roger.
Come per il precedente “Lovecraft nel Polesine” si tratta di un concept album, nonché di un disco/fumetto realizzato in collaborazione con l’autore serbo Aleksandar Zograf, il quale ha realizzato, per l’occasione, una mini graphic-novel di 16 tavole.
La storia, che si snoda attraverso le 11 canzoni, è basata su di un racconto di Robert Louis Stevenson che ha per protagonista il poeta medievale francese François Villon, autore di ballate piene di umanità e compassione, ma anche di vizio e di eccesso. Infatti, oltre ad essere un poeta, Villon fu anche un uomo dalla vita turbolenta e dissoluta, furfante, ladro di strada e, forse, assassino.
Proprio questa ambivalenza affascinava Stevenson.
La vicenda si svolge nel 1456, in una livida Parigi sepolta dalla neve, fra bari, prostitute, ombre minacciose e lupi famelici. Stevenson, grande autore scozzese, scrisse questa sua prima opera nel 1877, 10 anni prima di “Lo strano caso del Dr. Jeckyll e Mr. Hyde”, e affrontò qui, in embrione, le tematiche che caratterizzarono il suo lavoro seguente: il tema del doppio e quello del ribaltamento dei ruoli sociali e della morale costituita, cosa che fu anche argomento di molte ballate di Villon.
Musicalmente siamo nel territorio delle “murder ballads” di Nick Cave, con qualche escursione nel progressive rock e nella musica rinascimentale. Il suono si modula intorno al pianoforte e al basso di Jet Set Roger, accompagnato per l’occasione dalla chitarra acustica di Tommaso Parmigiani e dalle percussioni di Stefano Malchiodi.
Il formato, tra fumetto, disco e libro, è ideato da Jet Set Roger per comunicare con linguaggi diversi e rivolgersi a un pubblico che non sia solo quello tradizionalmente legato alla musica rock ma che comprenda anche chi ama i fumetti e la letteratura.
Il fumetto è infatti preceduto da un saggio introduttivo, per la stesura del quale Roger ha compiuto un lungo lavoro di ricerca basato sulle opere e sull'epistolario di Robert Louis Stevenson, consultandosi con alcuni eminenti studiosi della materia. Fra questi ultimi è da citare, in modo speciale, per la sua cordiale disponibilità, il Prof. Richard Dury, autore nel 1996 del sito robert-louis-stevenson.org, ora gestito dalla Edinburgh Napier University e tutelato dalla British Library Web Archive.
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