Descrizione

Presentazione “Ripensandoci”

Naddei

Dopo la pubblicazione di “Mostri” non pensavo di poter fare un altro disco che tributasse la grande canzone italiana e i suoi grandi interpreti. La scintilla è nata già dentro “Mostri” dove Sabrina Rocchi, che per la cronaca è anche mia moglie, ha cantato alcuni versi del brano di Piero Ciampi “Più di così no”.

Non ricordo di recensioni che non l’avessero notata e quando, in qualche modo dopo un po’ di tempo, iniziò a mostrarsi desiderosa di tornare un po’ a cantare, le ho subito chiesto: “Ma tu la conosci Jula De Palma?”.

La risposta fu: no. Ho dunque cominciato a raccontare quello che sapevo sul suo conto, quel poco che sono riuscito a ricordare dai racconti che mi faceva Gino Corcelli quando lavoravo a Radio Sabbia di Riccione.

Dovrei aprire una lunga parentesi su chi fosse Gino e cosa diavolo ci facesse come cantante crooner di grande spessore nella scuderia di Gornj Kramer, ma credo che si meriti ricerche a parte che vi invito a fare.

Insomma, scartabellando e chiacchierando, Sabrina ha accettato la mia proposta: fare un tributo al repertorio di Jula, al suo personaggio, alla sua storia che tanti punti in comune aveva con quella di Sabrina stessa.

A questo punto la patata bollente è passata a me che dovevo smontare e rimontare un repertorio raffinatissimo e dalle molte sfaccettature; dal jazz al pop, dalla canzone d’autore agli arrangiamenti per grandi orchestre come solo gente come Lelio Luttazzi, Kramer, Carlo Lanzi e tutti quelli che hanno vissuto il periodo d’oro dei grandi musicisti, autori ed interpreti degli anni ’50 e ’60 italiani, sapevano fare.

Con grande rispetto, e qualche timore, ho cominciato a lavorare. Mi sono ritrovato immerso in un mondo che in fondo era anche mio e che potevo cucire addosso alla voce di Sabrina che ancora non sapeva nemmeno cosa ne sarebbe venuto fuori.

In questo viaggio abbiamo incontrato, virtualmente, anche la stessa Jula che ci ha regalato parole da brividi. Non solo ha apprezzato il nostro lavoro ma ci ha regalato una sensibilità ed umanità rara per una donna della sua età che è ancora così entusiasta e riconoscente a quello che la musica ha dato a lei, ai suoi musicisti, ai suoi affetti e alle vite di tutti quelli che come noi cerchiamo la bellezza nel farla.

E così è nato questo disco. Una manciata di canzoni scelte dal grande repertorio di Jula che potesse raccontare noi oggi. Un uomo e una donna che si amano e amano il rischio di esporsi anche così, attraverso un semplice disco. Un disco che ha visto tanti amici suonare, tante persone coinvolte in qualcosa che volevamo fosse sincero.

Cedo il microfono a Sabrina e faccio mia questa bella esperienza di arrangiatore e produttore perché è quello che mi piace fare, per amore.








Sabrina Rocchi

Ho iniziato a cantare a 15 anni. A 19 ho girato il mondo con l’Orchestra di Raoul Casadei per tornare dopo appena 2 anni al mio genere musicale. Raoul mi scelse perché voleva una cantante “moderna”, come diceva lui, una cantante che non venisse dal mondo del liscio perché voleva creare un contrasto, a suo modo essere innovativo. Ho vissuto esperienze incredibili e ho imparato molto, anche se non era la mia strada. Uscita dall’Orchestra, ho cantato ancora per alcuni anni, perlopiù in piccoli progetti di blues e folk americano, poi a un certo punto ho smesso. Mi sembrava di non avere più nulla da dire e un po’ di punto in bianco ho iniziato a fare altro. Ho studiato e lavorato come giornalista e ho frequentato il mondo del teatro per alcuni anni. Nel 2007 sono partita per l’Australia dove ho vissuto, studiato e lavorato per circa 2 anni. Tornata in Italia, sono ripartita per gli Stati Uniti dove ho passato qualche mese. Ho viaggiato poi in sud est asiatico e in Europa, pensando in quel tempo di scegliere il viaggio come stile di vita. Ad un certo punto invece sono tornata stabile in Italia. Ho lavorato per anni in radio e come conduttrice di eventi e festival. Nel 2012, con alcuni amici musicisti, ho iniziato ad organizzare concerti jazz itineranti, in teatri e club dell’area emiliano-romagnola. Oggi ho una mia agenzia di comunicazione.

La musica è sempre stata una componente piuttosto essenziale nei miei percorsi e vivere al fianco di un creativo come Naddei, giorno dopo giorno, mi ha fatto tornare la voglia di ricominciare a studiare, di tornare musicalmente attiva. Franco mi ha sempre spronato ed è stato naturale iniziare a fare cose insieme. Un giorno mi ha detto: “tu dovresti cantare le canzoni di Jula de Palma. Fu una cantante straordinaria e una donna dal percorso fuori dal comune. La sua voce, il suo personaggio, ti sono affini.”

Non la conoscevo ma è bastato poco per innamorarmene. Il suo modo di interpretare quel che cantava mi ha colpito moltissimo. Vera, senza filtri, profonda e non banale. Una vera stella dei suoi anni e attuale ancora oggi.

Naddei ha compiuto un lavoro magistrale nel ri-arrangiare i brani scelti. Ha dato loro una vita nuova, un suono contemporaneo pur mantenendo la loro poetica d’altri tempi. Un mix perfetto tra passato e presente.

Abbiamo impiegato 2 anni per completare questo disco, dedicandogli il tempo che riuscivamo a ritagliarci dalle nostre attività quotidiane. E’ stato un lungo percorso, una condivisione importante. Abbiamo attraversato momenti di emozioni forti, divertimento, scontri, sconforto, indecisioni plurime, entusiasmo e contentezza. Più andavamo avanti e più ci rendevamo conto che stava nascendo qualcosa di serio, di bello. Tutti i musicisti coinvolti sono stati fantastici e hanno contribuito a rendere questo lavoro qualcosa che oggi ci sembra davvero bellissimo. Un progetto che abbiamo iniziato timidamente, quasi per gioco.

Durante questi 2 anni siamo stati in contatto con Jula, informandola, aggiornandola. Ci siamo scritti molte mail e le sue parole ci hanno incantato ed emozionato moltissimo. Ricordo di essermi commossa nel leggere la sua prima lettera. Il punto di vista di Jula de Palma, ha contribuito a renderci consapevoli che stavamo facendo qualcosa di bello, qualcosa che andava amato e trattato bene, fino in fondo.

“Ha ragione tuo marito: siamo musicalmente affini. Dagli esempi che mi hai mandato sento che la tua emissione, il tuo modo di dividere le parole e valorizzarle, la tua interpretazione, mi sono tanto vicini. Finalmente una cantante che canta e pensa come la penso io. E senza copiature odiose. Sono orgogliosa che dedichiate a me a ad alcune delle mie canzoni preferite questo disco. La nuova veste che avete dato ad ogni pezzo, non ignorando il cosiddetto punto di partenza, mi entusiasma. Gli arrangiamenti sono bellissimi e tu Sabrina sei una splendida interprete” J. De Palma

Credits

Marco Frattini Batteria
Andrea Alessi Contrabasso e basso elettrico
Silvia Valtieri Pianoforte
Alfredo Nuti Dal Portone Chitarra elettrica ed acustica
Gianni Perinelli Sassofoni

Vincenzo Vasi Theremin in “Gli occhi tuoi mi stancano”
Diego Sapignoli Batteria, percussioni e vibrafono in “Eccezionalmente si” e “Bugiardo e incosciente”
Guido Facchini Pianoforte in “Tua”
Antonio Gramentieri Chitarra Elettrica in “Eccezionalmente si” e “Gli occhi tuoi mi stancano”
Alberto Bazzoli Organo Farfisa VIP 600 in “Mi piace” e “Per due parole”

Marco Bertozzi Voce parlata in “Per due parole”

Archi
Quartetto:
Cesare Carretta primo violino
Michela Zanotti: secondo violino
Aldo Maria Zangheri viola
Anselmo Pelliccioni violoncello

Igor Buscherini violino
Tatyana Mukhambet violoncello

In 3 volte baciami i cori sono di: Elisabetta Marconi, Camilla, Lorenzo e Gianni Perinelli.

Arrangiamenti e produzione artistica di Franco Naddei
Registrato e mixato in analogico su 24 piste all’ Amor mio non muore studio di Forlì da Roberto Villa e Franco Naddei.

Masterizzato da Giovanni Versari alla Maestà studio Tredozio (FC)

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