Descrizione

NoN. Una negazione solitaria e inaccessibile. Una parola che puoi leggere da sinistra a destra o da destra a sinistra ma quella rimane, un rifiuto assoluto. Un rifiuto e in mezzo il buco di una “o” che è uno spazio di vuoto. Uno spazio di vuoto di senso. Poche band possono vantare un nome così diretto, scuro e coincidente con il suono espresso dagli strumenti come i NoN, trio fiorentino (già NonViolentateJennifer, un ep all'attivo) formato da Andrea Zingoni (voce, chitarra), Massimiliano Leggieri (basso) e Alvaro Buzzegoli (batteria, voce) dedito ad una forma di rock d'autore intensa, brumosa e antipoetica che arriva qui al disco d'esordio.

“Sacra massa” è il racconto del non-umano, è la prima vibrazione tellurica che annuncia la fine di una realtà che sull'uomo non ha nessuna fiducia ma solo la volontà di annullarlo. “La massa è sacra / perciò la massa / la massa va massacrata” dice l'uomo che porta “La fine del mondo” nel primo brano di un disco perennemente in tensione, animato da una cinica misantropia come gesto di opposizione all'inumano, un lavoro che stravolge i normali dettami del rock per esprimere la catastrofe a bassa intensità in cui siamo immersi.

Nei soli sei brani del disco – volutamente pochi, per evitare ogni sfilacciamento e raggrumare in un unico nucleo denso l'intera opera – i NoN hanno infatti deciso di tenere la voce molto dentro il mix e di applicare le distorsioni, anche azzardate, non solo alle chitarre e ai bassi ma anche ai piatti, alla batteria e alla voce, che in alcuni casi è stata registrata filtrandola con un amplificatore per chitarra. Un suono insomma piuttosto “orientato”, che è allo stesso tempo imperioso e dark, e che è stato ulteriormente enfatizzato in fase di mix e mastering per raggiungere una sorta di foschia acustica capace di pervadere l'ascoltatore.

Così il risultato è un lavoro avvolgente e viscerale come un noir scritto a quattro mani da Sartre e Houellebecq, nel quale le parole non formano racconti ma delineano immagini non necessariamente lineari, che quando progrediscono lo fanno per associazioni, o altrimenti rimangono ferme su loro stesse. Tutto questo mentre canzone dopo canzone si incontrano figure apocalittiche, killer traditi e altri pronti a fare esplodere una catartica carneficina. E soprattutto persone fisicamente vicine ma perse in distanze d'incomunicabilità contro cui scagliare il proprio j'accuse. Lo stesso che i NoN fanno vibrare dentro la caliginosa elettricità dei loro strumenti contro la “Sacra massa” che si inabissa nel buco oscuro del proprio NoN.

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