Biografia OP

10/09/2024 - 18:27 Scritto da OP OP 2
Dopo 3 album in inglese e 1 in italiano pubblicati uno ogni 2 anni dal 2017 al 2023, Leonardo Beltri, in arte OP, torna con brani in inglese come NEW WINGS e WHERE ARE WE GOING, versione inglese di DOVE STIAMO ANDANDO, brano di punta dell'ultimo album con un titolo a doppio senso: 2060, come un anno scadenza di ipotizzati scenari catastrofici derivanti da riscaldamento globale, esaurimento risorse naturali, guerre, pandemie, intelligenza artificiale e 2060, come "ventisessanta" le due età dell'autore a cui fanno riferimento i brani contenuti: 4 composti in età giovanile e 4 nell'ultimo periodo.
Come sempre, OP si muove tra canzoni di richiamo sociale come STIA TRANQUILLA SIGNORA, sulla violenza alle donne, MEDITERRANEO, sulla tragedia degli immigrati che cercano l'approdo in Italia o DOVE STIAMO ANDANDO, sul fallimento di una generazione, quella dell'autore, nella cura e preservazione del pianeta e canzoni intimiste come COSA VUOI LASCIARE o RESTA IL TUO AMORE o canzoni d'amore come IL VENTO E IL CIELO o AMORE IN ME o che parlano di amore, in maniera mai scontata.

In 2060 ci sono molte collaborazioni importanti tra cui Pietro Picone, oboe in MEDITERRANEO, che ha lavorato molti anni con Ennio Morricone, Duilio Galioto, tastiere in STIA TRANQUILLA SIGNORA e RESTA IL TUO AMORE che accompagna da molti anni in tour Daniele Silvestri e gli Avion Travel.

“Our river” del 2021 OP ha esplorato territori ancora diversi rispetto ai primi due album confermando la difficoltà di essere imbrigliato in limiti o schemi di genere. Se “outinout project” (2017) poteva ricordare certa musica prog degli anni 70 e “No water in my lake” (2019) certa musica pop rock degli anni 80, “Our river” è davvero difficile da posizionare e si muove costantemente dalla prima all’ultima traccia su tessuti sonori decisamente variegati.

La band è più o meno la stessa del secondo album e conferma Maurizio Giovanardi alla chitarra elettrica, che anche in questo album esprime 2 assoli davvero notevoli, Mauro Sacchini sempre creativo al basso, Ivo Parlati, impeccabile alla batteria e Maurizio Loffredo che ha suonato, registrato, editato e mixato tutti i brani.

La title track dell’album è presente in due versioni, una che lancia l’album, acustica, disperata, pianoforte e voce, e una alla fine, energica e rock con la band al completo e con due coriste d’eccezione: Deborah Johnson e Isabella Cananà.

Tra le due versioni di “Our river” assistiamo a continui cambi di registro, passando da “Your sweet land” con richiami prog, al blues di “It’s not guilt of mine”, a “Walking thru”, energetica e pressante, alla tessitura orchestrale di “Thank you dad”, ad una cover di quelle che non ti aspetti da un artista maschile, “Hello Earth” di Kate Bush, fino a “Lilac and lotus” andante in 3/4 con un finale impreziosito dalla fisarmonica di Mauro Menegazzi.

OP, alias Leonardo Beltri, continua a muoversi con sicurezza nei diversi registri vocali e scrive e interpreta testi mai scontati che spaziano come al solito tra temi sociali e personali che invitano alla riflessione e alla partecipazione emotiva.

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L'articolo Biografia OP di OP è apparso su Rockit.it il 2024-09-10 18:27:03