A Roma incontra Fernando Saunders, produttore e storico bassista di Lou Reed, Joan Baez e Jeff Beck, tra gli altri. Il primo progetto musicale, Don't stop dreaming (2014) è prodotto da Saunders e vede la partecipazione di musicisti del calibro di Kenny Aronoff. L'album ha tinte rock e soul, mischia country e pop. Il secondo lavoro, An eye on the world (2018), è un album di respiro internazionale, arricchito dalla collaborazione con Saunders e Aronoff, Bob Malone e Michael Jerome, Ondre J Pivec e Chip Crawford. All'interno gemme preziose come Memories and dust, dove il violoncello di Jane Scarpantoni accompagna la voce di Paolo in un dialogo emozionante.
Paolo ha una sensibilità musicale straordinaria, sceglie l'inglese per dare voce alle sue immagini interiori. La composizione è intima, viene dall'anima, racchiude le influenze musicali - Leonard Cohen, Bob Dylan, Roger Waters, Bruce Springsteen, per citarne alcuni - e letterarie - James Baldwin, Malcolm X - ma non le subisce, trasformandole, anzi, in qualcosa di più profondo. Temi universali che si fondono con emozioni più intime e personali. Neda, Never ending war, Hope, A leaf in a storm; i diritti umani e la Libertà, la protesta civile e la guerra, le ferite dell'umanità, la speranza e il dolore, l'amore e la perdita. Racchiusi in testi e melodie evocativi e ispirati.
Nel febbraio 2021 completa il terzo album in studio, dopo due anni passati a comporre. Il titolo, Fishing for the dead (cit. Malcolm X) come anche le intro in apertura di Hope e In my world, rivelano come nulla sia lasciato al caso, tutto diventa messaggio, denuncia e grido.
Il disco esce il 15 maggio 2021, prodotto in collaborazione con il talentuoso e poliedrico musicista Simone Scifoni. Ad anticiparne l'uscita è il singolo A star in the sky. È un album più maturo, capace di unire pop, soul e sfumature di blues. L'album della consapevolezza, nel quale il mondo interiore si esprime a pieno solo fondendosi allo sguardo sul mondo e sul complesso periodo storico che stiamo vivendo. Paolo racconta storie, lasciandosi attraversare da ciò che avviene intorno, ma guardando dentro. Il filo conduttore è la riflessione/confessione su ciò che ci rende umani e ciò che ci svela disumani.
Fishing for the dead ha una forte carica emotiva, è insieme un messaggio d'amore universale e una preghiera, a metà tra lettera d'addio e testamento dei tempi contemporanei. Un album catartico, di guarigione e cura, un modo per superare l'assenza, la mancanza e, in fondo, la solitudine. La lotta alla nostalgia e al dolore fino al sussurro finale, di speranza, contenuto in Prayer for a friend.
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L'articolo Biografia Paolo Preite di Paolo Preite è apparso su Rockit.it il 2022-10-28 14:22:15