TESTO
QUEL SOTTILE GIOCO DI EQUILIBRIO
Walter Smurina- V. De Benedictis
Stai sul filo e non cadi mai,
io mi chiedo come fai
fossi in te neanche proverei, farei ridere.
Stai sul pelo dell’aria,
è lontana la realtà la paura di cambiare.
Mi odi o no, piuttosto lo so,
difficile star nel mezzo
ma col vanto di amante grezzo
nella torre dell’alchimista è peggio….
Credevo, mi odi o no…, almeno.
Stai sul filo e mi guarderai
caldo mare Adriatico, pelle bronzo e consuetudine
del tuo quieto vivere!
Ami la tua abitudine del girovago Pierrot
che da fango torna a cenere.
Mi odi o no, purtroppo lo so,
non si piangerà in silenzio ma
quel vento di amante grezzo
nella torre dell’alchimista è peggio….
Temevo…
Mi odi o no, guerriero lo so che
si nasce e si diventa,
fra ostilità e indifferenza
nella torre dell’alchimista è peggio….
Credevo, mi odi o no… almeno ti chiedo, scendi (3)!
Resto ancora la tua terra, il tuo sarcofago!
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DESCRIZIONE
In modo più profondo il brano si ispira ad un frammento di Kafka del 1922, “primo dolore” a sua volta variante meno elaborata del “Digiunatore” di qualche anno successivo.
In esso Kafka ha fatto una descrizione straordinaria dell'uomo sul filo,
l'equilibrista che vive separato dal resto del suo stesso mondo. In entrambe le storie un eccentrico circense allegoricamente narra di sé e della sua vita di insulso creativo (e per estrapolazione narra in fine di un’umanità sofferente).
La pratica dei trapezisti presentata nei vaudeville è stata fra l’altro magistralmente descritta nel film muto tedesco Variety, Vaudeville del 1925, del regista E.A. Dupont. Il digiunatore (intraducibile in vero il termine tedesco Ein Hungerkunstler, ovvero di un uomo di spettacolo che digiuna per giorni davanti al pubblico), è la novella kafkiana più celebrata nel volume Dover, una delle più intriganti ed elaborate, con quella combinazione tipica kafkiana di estrema cerebralità e sviluppo enigmatico del racconto stesso.
L’uomo, in mezzo ai suoi tanti pensieri, si arrovella nell’infinita indecisione se restare lontano da tutto e da tutti, così estraneo alla vita dei comuni mortali, oppure provare ad essere uno di loro, scendendo dal suo alto punto di vista.
Fuori dalle righe, gli autori di Quel sottile gioco d’equilibrio, riprendendo l’insano dilemma del trapezista (più che del digiunatore), provano a risolverlo e ad invitarlo in modo immaginario ad essere partecipe delle decisioni del mondo e ad agire con gli altri per ottenere il cambiamento.
Anche l'artista dunque come utile mezzo per migliorare, con il suo impegno politico e civile.
ALBUM E INFORMAZIONI
La canzone Quel sottile gioco d'equilibrio si trova nell'album CircoStanzeEstRose uscito nel 2011.
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L'articolo RAPSOdiSMURINA - Quel sottile gioco d'equilibrio testo lyric di RAPSOdiSMURINA è apparso su Rockit.it il 2019-10-08 11:13:08
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