La musica dei SACRI CUORI è un viaggio caleidoscopico attraverso l’immaginario delle colonne sonore degli anni 60-70 e la musicalità post folk europea ed Italica in particolare, ma non solo, considerando il fatto che i componenti del gruppo, ironicamente, amano definirsi illegittimi figli di Fellini.
La band, proveniente dal cuore della Romagna, capitanata dal chitarrista produttore Antonio Gramentieri esprime principalmente brani strumentali e paesaggi sonori topografici che rispecchiano la varietà di terreni della loro esperienza passando da una nostalgica spiaggia di Rimini all’aridità invernale del deserto del Mojave.
La loro tavolozza sonora è definita da un romantico twang adriatico, a mezza via fra la musica da ballo della loro Romagna e il Mulholland Drive di David Lynch, tra la scomparsa dell’innocenza e sogni oscuri del futuro; tra Santo & Johnny e Ry Cooder o ancora Brian Eno.
Naturalmente sono presenti anche echi di Ennio Morricone e Nino Rota, così come di Riz Ortolani, Piero Piccioni, Piero Umiliani, Armando Trovajoli e di altri maestri dell’epoca d’oro del cinema Italiano.
Nei precedenti tre album i Sacri Cuori hanno creato una sensuale opera cinematica che li ha portati a collaborazioni con un a dir poco ispirato cast d’eccezione nel quale annoveriamo: John Convertino dei Calexico, Dan Stuart (Green on Red), Hugo Race (Bad Seeds, Dirtmusic), Robyn Hitchcock, olte a eroi nostrani come Vinicio Capossela e Il Pan Del Diavolo.
Senza dimenticare David Hidalgo (Los Lobos), James Chance, il produttore John Parish (PJ Harvey) e molti altri.
Nel 2014 i Sacri Cuori hanno composto e musicato la colonna sonora originale del lungometraggio “Zoran e il mio nipote scemo”, una pellicola di culto che ha ricevuto non pochi riconoscimenti , in particolare al Festival di Venezia; la stessa colonna sonora è stata premiata anche come miglior colonna sonora dell’anno all’East Film festival, a testimonianza di come il sound di questo gruppo sia versatile e di quanto i loro componenti si possano trovare a loro agio anche su un tappeto rosso.
Ma torniamo a “Delone”, concepito e registrato in tre continenti, con tutta la "famiglia allargata" dei Sacri Cuori, di cui fanno parte anche Evan Lurie (Lounge Lizards, e di tante colonne sonore di Roberto Benigni), Marc Ribot, Howe Gelb (Giant Sand) e Steve Shelley (Sonic Youth).
Il disco segna anche il debutto della straordinaria voce di Carla Lippis, l'ultima diva italiana, magnificamente incontrata in mezzo al deserto australiano e riportata alla terra e alla lingua dei suoi antenati.
“Delone” è un viaggio raffinato e sanguigno, ironico e romantico, con un gusto antico per il suono e lo sguardo verso il futuro.
COMMENTI (4)
formidabile bravi
Ragazzi, che disco!
ascoltatelo,è davvero bello..!
bellissimo