Concepito, registrato e prodotto in un arco di quattro anni (2016-2020), l'album "The Killer
in the Looking Glass" sorge dalle polveri delle macerie lasciate da antichi scontri, sollevate dal respiro gentile di fugaci incontri. È un lavoro intimista che scava nell'animo in
cerca di riposte, sulle ragioni del nostro essere gocce in un mare di miliardi di altre gocce
di vita.
Il filo conduttore dell'album è il tema della fragilità, dei rapporti umani, delle proprie
convinzioni, da cui possono scaturire grandi atti forza o grandi delusioni, nell'eterna
dualità che la vita rappresenta.
“The Killer in the Looking Glass” uscirà il 12 novembre per l'etichetta indipendente veneta
theDustRealm Music.
Artwork:
Ispirato ad una rappresentazione di arte rupestre dell'Australia Nord Occidentale, raffigura un essere umano in bilico tra la sua dimensione istintiva e
guerriera e quella spirituale / mentale, dove i colori delle due figure, una rossa fiammeggiante e una blu cangiante, sottolineano i due aspetti lasciando il dubbio su quale sia la parte riflessa che si investe del ruolo di assassino dell'altra parte.
Tracklist:
1) Hunter
Parla di una battuta di caccia dove la figura di cacciatore e cacciato si scambiano i ruoli.
Il conflitto tra i due protagonisti, il lupo e l'uomo, sono la metafora del conflitto interiore tra psiche e cuore. Il lupo rappresenta la sfera emozionale ed istintiva mentre l'uomo
rappresenta la sfera razionale; nell'incipit del brano l''uomo veste i panni del cacciatore ed
il lupo quelli della preda che, nel momento in cui ha la possibilità di vestire i panni della
belva, si riconcilia con il mondo in un ultimo atto di pietà.
Il brano apre con un drumming ed un basso incalzante ad evocare la fuga spasmodica
della preda fino al cambio di scenario in cui la preda cambia i panni, rallenta il beat fino al
risolversi in un pattern ipnotico.
2) Nebula
Descrive un viaggio metafisico attraverso il quale la protagonista si ritrova proiettata in uno spazio astrale in cui prende coscienza di sé e della sua vulnerabilità. Lasciar cadere le
maschere e le barriere, lasciarsi ferire per poter rinascere rafforzata nella consapevolezza.
Il brano è una lunga suite con suoni elettronici che “galleggiano” su una trama di basso
pulsante fino all'epilogo in un deteriorarsi del muro sonoro.
3) Something Missed
Parla di distanza e di solitudine. Della mancanza di punti di riferimento e di calore umano.
Di senso di smarrimento.
Il mood sonoro è fumoso e vagamente trip hop.
4) Nextime
È la storia di un rapporto malato, scruta le dinamiche della dipendenza affettiva che porta
all'annullamento di sé. Parla di incomunicabilità e di incapacità di reagire nonostante
razionalmente si comprendano tutte le asperità e le incongruenze fino alla conclusione
finale in cui c'è la reazione, l'atto di liberazione nel perdono per se stessi e per l'altro.
Nel brano, oltre a pianoforte, voce e drumming di Mirka e Francesco, c'è un cameo di
Mirko Baruzzo, compagno di avventure in Anam, alla chitarra.
5) December
Racconta del percorso di analisi di traumi infantili in cui il protagonista, adulto, cerca di
sciogliere i nodi per ricomporre un puzzle scomposto. È un viaggio a ritroso che ripercorre i fatti che lo hanno portato ad indossare una corazza, una maschera auto imposta per non mostrare le proprie fragilità.
Si risolve nell'ipnotica domanda ” chi avrebbe mai pensato che sarei caduto” lasciando
intendere che la nascita è la prima caduta inconsapevole e , da quel momento, il cammino della vita è una serie incessante di prove da superare per arrivare a conoscere se stessi.
Brano dall'incedere frenetico, in cui pianoforte e voce dialogano quasi a diventare
discussione animata, a sottolineare la conflittualità dei sentimenti in atto.
6) Fragility
Racconta le sensazioni vissute durante una rottura. Parla del senso di vuoto che lascia la
perdita di fiducia nei confronti di qualcuno che si era portato vicino al cuore. Parla della
rabbia che si prova quando ci si sente defraudati di una parte di se che si aveva donato e
che non può essere restituita in nessun modo.
Il brano si sviluppa su pianoforte e voce fino al solo finale di theremin che si trasforma in
una sorta di pianto banshee.
7) Volcano
È il naturale seguito a Fragility, un percorso attraverso la dualità degli stati d'animo, tra la
delusione e la speranza verso il futuro. Dopo una rottura, il tentativo di metabolizzare la
rabbia e la tristezza e trasformarle in energia costruttiva. Interpretare una sconfitta come
una possibilità di cambiamento ed evoluzione.
Il brano si suddivide in due macrosezioni in cui, alla fine della prima c'è l'esplosione di un
suono sinusoidale accompagnato da un drumming serrato come metafora dell'eruzione
vulcanica.
Si chiude con un mantra dissonante ed ipnotico che recita “sotto la pelle muove le placche del cuore, un'occasione di cambiare”.
8) Healing
Parla di guarigione.
È il risveglio dopo il lungo sonno febbrile di un percorso sbagliato, lo sguardo sereno di chi si guarda allo specchio e non vede più l'immagine del nemico.
Perché l'essere umano con le sue crepe e cicatrici può guardare ad esse come i tratti che
lo definiscono, da cui ha imparato lezioni che sono la materia su cui si reggono le sue
ossa.
È una ballata che scorre sugli intrecci di pianoforte e voce su coloriture di un tricorde
autocostruito dalle sonorità orientaleggianti.
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