TESTO
strofa 1
Stamattina ho perso la fantasia
forse se n’è andata per difendermi
Ed ho scritto la mia voce sopra la mia schiena
ma non so più dove sta
Poi nel nostro sporco ci stiamo bene
ma quanto dura il freddo
non fa più per me
pre-rit
ma tu, non mi credi
ma tu, non mi credi mai
rit
sono ancora in piedi
ma non li porto bene
gli anni che ho
sono ancora in piedi
ma non li porto bene
gli anni che ho
strofa 2
Oggi c’è lo sciopero nella camera
non li sento neanche più gridare
Ed ho scritto il testamento sopra la mia schiena
tanto dritta non ci sta
La radio non prende e le gallerie
danno troppo spazio ai miei calcoli
pre-rit
ma tu, non mi credi
ma tu, non mi credi mai
rit
sono ancora in piedi
ma non li porto bene
gli anni che ho
sono ancora in piedi
ma non li porto bene
gli anni che ho
bridge
Che non abbiamo mai capito un cazzo
delle cose giuste, della sorte
e poi a confondere la vita con la morte
abbiamo un po’ dimenticato il male
solo per capire che alla fine
non era neanche così male
E non è vero che se non ci pensi non ci pensi
invece è vero che
ultimamente ho dato fuoco ai sensi
e lanciami le vene mentre dici
che sei lì e mi aspetti
e mangiami le mani
mentre diamo fuoco ai calendari
pre-rit
ma tu, non mi credi
ma tu, non mi credi mai
rit
sono ancora in piedi
ma non li porto bene
gli anni che ho
sono ancora in piedi
ma non li porto bene
gli anni che ho
siamo ancora in piedi
non li portiamo bene
gli anni però
sono ancora in piedi
ma non mi sento bene
annegherò
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DESCRIZIONE
“Gli anni che ho fotografa un momento della mia vita in cui penso con insistenza agli anni che passano, all’età che avanza e a quanto non possiamo fare niente per impedirlo. Non è una canzone felice, non è neanche una canzone triste. È un brano che alterna rassegnazione e momenti di forza, incoscienza incontrollata e consapevolezza che in fondo la maggior parte dei nostri problemi sono stronzate che dovrebbero durare il tempo di una mezz’ora. Ma non possiamo fare a meno di trattarci come un Io bisognoso di attenzioni, a volte. Perché alla fine siamo ancora in piedi, ma non li trattiamo proprio bene gli anni che abbiamo, o no?”
“Gli anni che ho” è un brano totalmente suonato in studio, senza effetti speciali né sintetizzatori all’ultima moda. Un basso a fare da padrone nella parte iniziale delle due strofe, una chitarra arpeggiata e una batteria registrata con dei teli sulle pelli per un suono più retrò, con un leggero piano elettrico in sottofondo in alcuni punti. La voce di Tota risulta dolce e riverberata, con testo e strumenti che vanno in crescendo nelle strofe per poi esplodere nel ritornello, e a sua volta anche i ritornelli hanno un’evoluzione durante il brano con l’aggiunta graduale di doppie voci. Un lavoro sicuramente molto diverso dai precedenti, rabbioso e consapevole allo stesso tempo, con un cambio di tonalità anche nella voce, ricerca nella scrittura e nella scelta delle armonie.
ALBUM E INFORMAZIONI
La canzone Gli anni che ho si trova nell'album La Sindrome del Giorno Dopo uscito nel 2020 per Artist First, Grifo Dischi.
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L'articolo TOTA - Gli anni che ho testo lyric di TOTA è apparso su Rockit.it il 2020-02-20 13:57:19
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