Se si parla di rock, nel senso puro e originario, allora non si può prescindere da questo nome: ZOAS.
La band di origine messinese, dopo “Babykilla EP", primo lavoro ufficiale del gruppo, uscito a Marzo 2012, registrato interamente "live", e dopo il successo al MEI Superstage, sta per tornare con un nuovo album: Toilette in uscita il 5 novembre nei digital store.
Undici tracce che esprimono al meglio le qualità dei ZOAS: la capacità di mixare come pochi sanno fare grunge, hard rock, psichedelica ed elettronica su testi duri e incisivi che spaziano dalla critica pungente, vestita di riff agguerriti, verso il mondo e la società moderna, centrando gli argomenti più bollenti quali la guerra, di qualunque tipo essa sia (Sexorama); l’orrore della fame nei paesi più poveri e l’indifferenza nei confronti di questa piaga sociale del terzo millennio (Triage); la politica e la religione che ancora oggi “L’oppio dei popoli”, citazione di marxiana memoria. Ma c’è posto anche per i demoni personali, per quella sensazione di follia propria che accompagna in fondo ognuno di noi, resa al meglio dall’energia dei furiosi giri di basso di Tommaso Trio, dalla ritmica di Saverio Curcio, da quel tocco di classe del vox di Giuseppe Lizio, dall’energia della chitarra di Fausto Ruggeri e dai guizzi creativi dei synth di Filippo La Marca.
Una formazione che presenta un lavoro di qualità, Toilette, una bomba incendiaria di rock allo stato brado, quello delle origini, ma anche un disco che racchiude l’idea di un mini collettivo artistico. All’interno del booklet sono presenti i lavori di due artisti emergenti: Tonino Cannuni con i suoi racconti e Loredana Amenta con i suoi disegni, con ampio spazio per chiunque avesse proposte di collaborazione. Perché Zoas è anche questo: una condivisione con il resto del mondo.
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