TESTO
A Boy Called Hermes
Tired of all these idiocies,
This Panem et circenses for the fools.
Think that if I stay here is just for you.
What slaughtering pigs! what gloomy sheeps…
Animals who lied losing human pride.
But this will be our universe of love
Until our eyes can freely stare at the stars.
No one ever can think
Both of us forget all poet’s words, all these years along…
Secret souls of this world
Linked to each other over all.
These pilgrims of Hades
Won’t take the control of our existence.
My deepest word is your breath…
Unknown spells of faith…
Ethereal tracks of our steps…
This will be our universe of love
Until our eyes can freely stare at the stars.
No one ever can think
Both of us forget all our words, trust me, for good.
Un ragazzo di nome Hermes
Sono stanco di tutte queste idiozie,
di questo Panem et Circenses per gli stupidi.
Credo che se sono ancora qui è solo grazie a te.
Che Sudici maiali! Che pecore deprimenti…
Animali che hanno mentito e bivaccato, perdendo l’orgoglio dell’umano…
Ma questo resterà l’universo dell’amore
Fin quando i nostri occhi saranno liberi di osservare le stelle.
Nessuno potrà mai pensarci
Capaci di dimenticare le parole dei poeti, lungo tutti questi secoli…
Anime segrete di questo mondo
Legate l’un l’altra oltre ogni cosa.
Questi pellegrini dell’Ade
Non prenderanno mai il controllo delle nostre esistenze.
Il mio pensiero più profondo è il tuo respiro…
Ignote magie di fede…
Tracce eteree del nostro cammino…
Questo resterà il nostro universo d’amore
Fin quando saremo liberi di fissare le stelle.
Nessuno potrà mai pensare che
Ci dimenticheremo le nostre parole, credimi, per sempre.
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DESCRIZIONE
3. A BOY CALLED HERMES
Il riferimento espresso dal nome di questo personaggio dovrebbe essere immediatamente chiaro in base alle premesse fatte: se questo ragazzo ha il nome del dio Hermes indubbiamente si pone in una luce positiva, ed in effetti lo è, poiché questo è l’unico brano che parla d’amore. Non sarà vano ricordare che per i poeti ermetici la poesia era l’unico mezzo con cui sfiorare, anche solo per pochissimi istanti, l’assoluto. Hermes porta con sé queste reminiscenze classiche: un chiaro indizio è la pronuncia dell’espressione latina Panem et circenses, che è stranamente pronunciata con la C velare (il suono della c davanti alla lettera h), ovvero così come si ipotizza leggessero realmente i latini. Ermete, consapevole del mondo meschino e strettamente controllato in cui è immerso, consapevole delle forze malvagie che la dominano, trova unico rifugio nell’amore e nell’arte, nella letteratura, le uniche cose per cui valga la pena vivere. In base a queste consapevolezze è in grado di abitare più o meno discretamente in questo folle universo.
Il nome, dunque, sta a simboleggiare la conoscenza e la consapevolezza, appannaggio di pochi eletti. Egli, tuttavia, appare stanco: tired of all these idiocies, this Panem et Circenses for the fools. Di che idiozie si tratta? Potrebbe trattarsi dei contributi di cui abbiamo detto nel brano precedente, così come dei tentativi, da parte degli iconoclasti, di controllare tutto e tutti. In effetti la maggior parte delle persone gli appare in forma zoomorfica: luridi maiali, che hanno mentito alle spalle degli altri (what slaughering pigs ) e pecore deprimenti, che hanno soltanto bivaccato e belato (what gloomy sheeps, ed è giusto sottolineare il verso seguente: animals who lied losing human pride, dove il verbo to lie significa sia mentire che giacere), oltre ad essere chiare reminiscenze di Orwell e, nel mondo musicale, di Animals dei Pink Floyd, come abbiamo già evidenziato, sono una parte degli altri uomini animali del lato A del disco – su tutti il significativo Andy the Mothman, l’uomo-falena, su cui torneremo a tempo debito. L’espressione degli uomini-animali che mentendo e bivaccando perdono l’orgoglio umano devono indurre ad una riflessione: attraverso la fede nell’amore e nell’arte, temi che si pronunciano nell’imminente ritornello, l’uomo coltiva la sua umanità e resta, anche se non in maniera assoluta, libero.
Nell’universo di Hermes e di Andy poche persone possono arrivare a comprendere queste cose, poche persone riescono a riconoscerlo a se stessi, e consapevoli della potenza dei “maiali” possono trovare rifugio solo nell’amore e nella letteratura, a cui non possono rinunciare a nessun costo e che li tiene assolutamente vivi: Hermes lo ammette: I think that if I stay here is just for you, riferito al suo partner naturalmente. E così nel ritornello: This will be the universe of love until my eyes can freely stare at the stars: l’avverbio freely, in questo caso, sottintende una libertà conquistata attraverso lo studio, la conoscenza, l’amore. Così continua Hermes: No one can ever think both of us forget all poet’s words all these years along: la storia dell’uomo ha mostrato come egli possa essere libero e forte, e chi se non i poeti ha messo in evidenza queste qualità? E chi se non i poeti ha fatto grande l’uomo? “Nessuno – dice Hermes – può pensarci capaci di dimenticare chi siamo e cosa siamo stati, conoscendo l’amore e la poesia, l’arte. Questa la sua grande verità.
Il resto dei versi descrive un’idea di amore quanto mai raffinata. L’amore è mistero fra due esseri umani, fra due anime, che sono così profonde da essere ignote (secret souls of this world): strette in un legame in grado di vincere ogni cosa, anche forze diaboliche cui nulla può sfuggire (linked to each other over all). Infatti These pilgrims of Hades (altra reminiscenza del mondo classico, l’Ade, le cui ombre aleggiano nella seconda voce baritonale, che canta un’ottava più bassa alla voce principale) won’t take control of our existence: se le forze diaboliche possono insidiare anche uomini forti come Hermes, tuttavia non prenderanno mai definitivamente il controllo di quelle sacre esistenze; questa è la sfida lanciata da Hermes.
Seguono versi d’amore estremamente intensi: my deepest word is your breath, il tuo respiro è la mia parola più profonda, ovvero il tuo sospiro è l’ispirazione per la mia espressione più interiore; unknown spells of faith: l’energia che mi spinge alla fedeltà è magia, e sconosciuta; ethereal tracks of our steps: quegli incantesimi di fede saranno tracce eteree dei nostri passi su questa terra, che n quanto tali rimarranno per sempre, tracce delle nostre anime e dell’amore fedele delle nostre anime.
Riprende infine il ritornello, con la variazione finale dove alle parole dei poeti si sostituiscono le parole dei due amanti, che hanno per loro la stessa forza che quelle dei poeti hanno per l’intera umanità.
Hermes dunque vive con questa fede nell’amore e nell’arte, e vivrà, in un certo modo, per sempre. Ad Andy non toccherà la stessa sorte.
CREDITS
Drums: Stefano Di Russo
Bass: Cristian Ciccone
Guitars: Giovanni Ialongo
Voices: Cristian Suardi
Programming, Loops, Samples Piano and Synths by Aemaet and Felipe Praino
Lyrics by Cristian Ciccone
Recorded at Black Comics Home Studio by Cristian Ciccone in the summer 2012
Mixed and Mastered by Felipe Praino at his Creative Production Lab in the fall 2012
ALBUM E INFORMAZIONI
La canzone A Boy Called Hermes si trova nell'album Human Quasar uscito nel 2012 per Audioglobe, Red Cat Records.
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L'articolo AEMAET - A Boy Called Hermes testo lyric di AEMAET è apparso su Rockit.it il 2013-02-04 20:37:36
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