TESTO
Demons Of Dawn
Where is your wife?
Where are your sons?
Striked from the Eye
All your love is gone!
Held in hypnosis, lied in your tomb:
Rest into the ruins of your soul!
In our world of snakes,
In our planet full of flames
A taste of iron in your mouth,
The hiss of vipers makes you drown!
The demons of dawn
Are knocking at your door…
Yes! Your hands are guilty…
You despair forgiveness!
‹‹Oh Lord! I saw in the Morning star
The final cremation of my heart!››
“In this world of snakes,
In this planet full of flames
A taste of iron in my mouth,
The hiss of vipers makes me drown!”
I Demoni dell’alba
Dov’è tua moglie?
Dove sono I tuoi figli?
Colpito dall’Occhio
Tutto il tuo amore è andato!
Tenuto in ipnosi, hai giaciuto e hai mentito nella tua tomba:
Resta nelle rovine della tua anima!
Nel nostro mondo di serpenti,
Nel nostro pianeta infuocato
Un sapore di ferro nella tua gola,
Il sibilo delle vipere ti fa affogare!
I demoni dell’alba
Stanno bussando alla tua porta…
Si! Le tue mani sono colpevoli…
Dispera del perdono!
‹‹Oh Signore! Ho visto nella Stella del mattino
La cremazione finale del mio cuore!››
“In questo mondo di serpenti,
In questo pianeta colmo di fiamme
Un sapore di ferro nella mia bocca,
Il sibilo delle vipere mi affoga!”
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DESCRIZIONE
4. DEMONS OF DAWN
Demons of dawn, i demoni dell’alba, è il brano che riconduce il discorso ai piani di cui dicevamo all’inizio, interrotti solo dalla figura di Hermes, che ne è - apparentemente - immune. Ogni mattina, appena ogni essere umano apre gli occhi, viene attaccato da ogni parte da questi spiritelli subdoli e malvagi. L’attacco circoscrive il campo d’azione ad un particolare essere umano, probabilmente un omicida: Where is your wife? Where are your sons? Striked from the Eye All your love is gone. Questi demoni sembrano insomma essere gli emissari dell’Occhio infernale, e una volta colpiti da quest’occhio, evidentemente attraverso questi demoni, l’amore viene interamente prosciugato. Held in hypnosis, lied in your tomb Rest into the ruins of your soul: Queste armi, rese metaforicamente dai demoni, tengono l’umanità in ipnosi, come fosse in una tomba, ceneri di anime oramai in rovina. Perché questo mondo è il loro mondo, un mondo di serpenti (our world of snakes), un inferno (our planet full of flames): A taste of iron in your mouth (il sapore di ferro nella gola, considerando i due versi iniziali, dovrebbe suggerire il malefico rimorso e gli incubi di un eventuale delitto compiuto con quel ferro) The hiss of vipers makes you drown (il sibilo di quelle serpi velenose ti fa affogare).
I demoni dell’alba arrivano a bussarti alla porta – continua il testo – a ricordarti delle tue mani colpevoli e dell’impossibilità di sperare in una situazione migliore. Sin qui sono i demoni a parlare, e ce ne rendiamo conto dall’aggettivo possessivo di prima (our world, our planet) sebbene parlino in terza persona. Da qui è invece la vittima a parlare, sebbene sia difficile – non impossibile – comprenderlo semplicemente dal testo cantato, mentre invece nel libretto questa parte è giustamente virgolettata: Oh Lord (Oh Signore) I saw in the Morning Star (dovrebbe essere noto che l’altro nome di Satana è Lucifero, portatore di luce, in principio serafino, un angelo, ribelle a Dio che lo scaraventò giù dal cielo sulla terra, proclamandolo Satàn, ovvero nemico; dovrebbe essere altresì noto che Lucifero è il nome della prima stella che appare al mattino, proprio perché porta la luce - in realtà si tratta del pianeta Venere, il che apre ulteriori squarci interpretativi). Dicevamo: “Oh Lord I saw in the Morning Star the final cremation of my heart”: alla prima luce del mattino, annunciata dai demoni, vi è il segno di una cremazione finale del cuore della vittima di turno.
Il ritornello si ripete, variato tuttavia nell’ultima ripetizione, dove è di nuovo la vittima a parlare, e questo è reso non solo dalla sostituzione dell’aggettivo possessivo our con l’aggettivo determinativo this, ma anche dalla successiva contrapposizione degli altri possessivi your/my riferito a mouth e delle particelle pronominali you/me del verbo to drawn (il tutto è sempre virgolettato nel booklet). Tutto il peso del male provocato dalla vittima-carnefice si proietta dall’esterno al suo interno, con un potere insostenibile. Quel sapore di ferro che avevano assaggiato le sue vittime, i suoi familiari, ora lo affoga.
CREDITS
Drums: Stefano Di Russo
Bass: Cristian Ciccone
Guitars & Noises: Giovanni Ialongo
Voices: Cristian Suardi
Programming, Loops, Samples and Synths by Aemaet and Felipe Praino
Lyrics by Cristian Suardi & Cristian Ciccone
Recorded at Black Comics Home Studio by Cristian Ciccone in the summer 2012
Mixed and Mastered by Felipe Praino at his Creative Production Lab in the fall 2012
ALBUM E INFORMAZIONI
La canzone Demons of Dawn si trova nell'album Human Quasar uscito nel 2012 per Audioglobe, Red Cat Records.
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L'articolo AEMAET - Demons of Dawn testo lyric di AEMAET è apparso su Rockit.it il 2013-02-04 20:37:36
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