Descrizione

“Tutti pazzi” è prodotto dallo stesso Agronomist, ha una matrice hip hop, è influenzato da ritmi post punk e garage rock, e nel testo celebra la bellezza della diversità, la non perfezione e la stranezza come valori aggiunti, sia nella vita sia nell’arte.

“Cos’è la normalità? Chi sta dentro i binari del giusto e del regolare. Cos’è la pazzia? Chi travalica gli stessi binari, sta ai margini, non rientra in categorie prestabilite ed è considerato dalla società quasi un reietto, un disadattato, un emarginato. Persone ‘fluide nei sessi’, con lavori con nomi inventati, non troppo attaccate ai danari, ma molto fissate con i legami, precarie, come gran parte della mia generazione, che si sente sempre fuori posto. Artisti, senza un lavoro fisso, che forse non hanno trovato un posto nel mondo o che non hanno concepito ancora un figlio. Forse senza un conto in banca rigoglioso o non abbastanza followers, o forse bullizzati o dimenticati, perdenti. Tutto ciò può portare a sentirsi diversi, sbagliati, ‘pazzi’. Questo brano celebra proprio la ricchezza della varietà, tratta anche il tema della salute mentale e, non per ultimo, l’amicizia che unisce nella diversità, l’inclusività. È un’analisi di ciò che vedo intorno a me e un’autoanalisi di ciò che vedo dentro di me”.

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