Sottoterra

‘’Sottoterra rappresenta un periodo della mia vita dove vivevamo veramente in un sottoscala senza finestre, un po’ per scelta, un po’ per forza di cose. Le pareti di quella casa erano piene di arte che veniva dalle nostre mani, le frasi delle nostre canzoni come i dipinti realizzati durante l’ascolto di un accompagnamento musicale sul quale non uscivano le parole. La nostra priorità era fare arte, un’arte fatiscente e autodistruttiva, non ci interessava del futuro, tutta la nostra esistenza girava attorno al malessere che provavamo nel vedere che la nostra arte non era realmente compresa. Volevamo mangiarci Bologna, ma eravamo troppo inconsapevoli, pensavamo che il mondo girasse attorno a noi e questo ci faceva sentire potenti. Macinavamo un sacco di soldi in un modo o nell’altro e questo ci faceva sentire liberi. Poi però siamo cresciuti e tante cose sono cambiate, un po’ per scelta, un po’ per forza di cose, e ci siamo svegliati nel mondo degli adulti, come quando stai dormendo ed apri gli occhi, catapultandoti fuori da qualsiasi cosa stessi sognando.’’