Nothing Lasts Forever

“NOTHING LASTS FOREVER”, il primo EP degli All You Can Hate, trae linfa dall’esperienza
personale per elevarsi a riflessione universale, indagando il rapporto dialettico e spesso conflittuale tra individuo e società. I brani esplorano il dramma esistenziale della scelta, il perpetuo confronto con l’alterità, l’alienazione generata dai social media e il loro impatto sulla salute mentale, la disillusione verso l’amore tradizionale e il tormentoso interrogativo se l’altro sia la radice del proprio malessere o una possibilità di redenzione.
Il titolo incarna una duplice prospettiva: un nichilismo che scorge nel vuoto e nella privazione di senso l’unico antidoto alla sofferenza, e un ottimismo latente che ricorda come anche il dolore, la depressione e l’apatia siano destinati a dissolversi. Nell’orizzonte della società post-moderna, in cui persino i valori personali vacillano, l’EP si fa specchio di un’inquietudine esistenziale, lasciando all’ascoltatore il compito di discernere tra un nichilismo salvifico o una malinconica resa al pessimismo.