'Dolcemente' non è la solita canzone d’amore, ma un'opera carica di contrasti. Racconta di un'attrazione che fiorisce alle prime luci dell'alba, quando si esce da un club berlinese. Immersi tra luci soffuse, ombre sfuggenti, fumi densi e sostanze varie, l'atmosfera riesce ad essere sorprendentemente accogliente, anche in mezzo a una folla di sconosciuti. Un arpeggiatore ruvido, batterie taglienti e un sub bass che scuote i woofer dipingono un quadro che di romantico ha ben poco.
Eppure, nel ritornello sussurrato, emerge un'intimità palpabile, un bisbiglio che ci riporta a una dimensione più personale e privata. La scena diventa quasi surreale: è quasi impossibile sussurrarsi parole dolci sulla techno industriale. Così, 'Dolcemente' diventa al contempo uno schiaffo e una carezza.
Nonostante la sua forte impronta di genere e atmosfera, 'Dolcemente' lascia spazio all'ascoltatore per proiettare la propria storia romantica e il proprio viaggio interiore. Nel finale, il carattere più progressivo e cinematico del pezzo lo trasforma in un'esperienza liberatoria e catartica, come se volesse sprigionare tutta l'energia accumulata fino a quel momento.
COMMENTI