Descrizione

Guardando un bosco dal basso verso l’alto si ha la percezione che le fronde degli alberi, non toccandosi le une con le altre, siano come dei tasselli di un mosaico. Questo fenomeno - rappresentato anche nell’illustrazione di copertina - è stato definito proprio “timidezza delle chiome” dal botanico francese Francis Hallé nel 1938.
Non si sa precisamente come mai questo accada: si suppone che le chiome degli alberi comunichino una reciproca presenza e si accordino per un’equa spartizione di aria e di luce, lasciando un piccolo intervallo libero tra le proprie foglie e quelle dell'albero accanto, per non disturbarsi a vicenda.
Sicuramente in questa piccola distanza che le separa si possono ritrovare molte delle dinamiche che l’essere umano mette in atto per riuscire a sopravvivere nella società contemporanea.

ANDREA FABIANO in questo suo lavoro indaga il concetto di timidezza da cui è sempre stato affascinato, non considerandola mai come una forma di paura ma piuttosto come la scelta gentile di vivere i rapporti con discrezione.
Questo esordio discografico può definirsi introverso nelle sue sonorità ma deciso nelle parole: è lo sguardo del cantautore su un mondo che ha confuso il concetto di “distanza”.
“La timidezza delle chiome” è composto da sette canzoni: tre di queste raccontano il desiderio del distacco, altre tre invece quello di vicinanza e al centro si trova la title track che rappresenta idealmente lo spazio che si crea tra questi due bisogni.
Il risultato è un disco intimista, dalle sonorità minimali e dai testi decisamente autobiografici che catturano l’anima.

Credits

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