Anorak, come una giacca da indossare per uscire di casa, prepararsi al viaggio, su strade
deserte di provincia o a 35000 piedi sull'oceano, per lasciare una casa al tramonto e
svegliarsi in una nuova al mattino.
Se c'è un filo conduttore tra i brani che compongono Anorak si tratta probabilmente del senso di
talvolta quieta, talvolta inquieta scoperta in un viaggio tra opposti: notte e giorno, assenza e
presenza, umano e animale, urbano e rurale, la strada accanto casa e l'altro capo del mondo.
Buona parte dei testi e delle musiche sono stati pensati guidando di notte, altri al contrario appena
svegli al mattino e subito fissati sulla chitarra prima di svanire. Molte cose sono state scritte a casa,
a Vignola, ne' pianura, ne' collina tra Modena e Bologna, ma in buona parte hanno preso la loro
forma definitiva a Sydney, una città di quattro milioni di abitanti, appunto, all'altro capo del mondo.
Il disco è stato registrato con Davide Cristiani (già al lavoro con Father Mu…
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